L'amministratore delegato della Rai ha deciso di replicare in modo chiaro a Diego Righini: "Ho già dato mandato, alla Direzione legale della Rai, di approfondire quanto dichiarato dal manager per gli opportuni provvedimenti"
“In una giornata in cui avremmo dovuto parlare degli straordinari risultati di ascolto del weekend della Rai, in particolare di ‘The Voice Kids’ e ‘Ballando con le stelle’ col 25% di share, e di una pagina straordinaria di servizio pubblico realizzata dall’inchiesta di Monica Maggioni a ‘In mezz’ora’ di oggi, ancora una volta la Rai si trova a dover replicare alle continue dichiarazioni polemiche e prese di posizioni che sono francamente non più accettabili”, parola di Roberto Sergio. Già l’agenzia Ansa nel pomeriggio di domenica, citando fonti Rai, aveva parlato della profonda irritazione per le inopportune dichiarazioni rilasciate dal manager di Pino Insegno.
L’amministratore delegato della Rai ha deciso di replicare in modo chiaro a Diego Righini: “Ho già dato mandato, alla Direzione legale della Rai, di approfondire quanto dichiarato dal manager per gli opportuni provvedimenti”, sottolinea Sergio all’agenzia LaPresse. Righini, procuratore televisivo del conduttore meloniano, in un’intervista al sito Tvblog si era così espresso: “Pino Insegno ha scelto Reazione a Catena, il suo programma storico dove ancora detiene il record di share assoluto in Rai, lasciando al Presta’s Boy (il riferimento è a Marco Liorni, assistito dall’agente Lucio Presta, ndr) la possibilità di fare ‘L’Eredità‘”. Una ricostruzione errata, la società di produzione del quiz Banijay aveva posto un veto sul nome di Insegno, dopo le polemiche politiche e i bassi ascolti de “Il Mercante in Fiera“. Da qui l’idea di promuovere Liorni, forte del successo di “Reazione a Catena”, con la possibilità di Insegno di approdare proprio alla guida del quiz estivo.
“Non se ne può più di questa comunicazione comandata dalla sinistra della Rai e da Lucio Presta – aveva proseguito Righini – nella vita sono abituato ad affrontare il nemico frontalmente, non a prendermela con i suoi scagnozzi. La guerra è con lui. Lui mi fa la guerra e io la faccio a lui. Lui si nasconde, io no“. L’ad Rai prova, dunque, a porre un freno alle polemiche che, molto probabilmente, proseguiranno anche nei prossimi mesi. Insegno è infatti legato alla Rai da un contratto biennale che secondo il sito Dagospia prevederebbe un cachet di un milione e duecentomila euro.
Nel corso del suo intervento, Sergio è tornato su Report e sull’ormai noto caso Corsini, direttore dell’Approfondimento Rai che ad Atreju non ha nascosto il suo orientamento politico usando più volte il “noi” per riferirsi a Fratelli d’Italia: “Per quanto attiene al Direttore dell’approfondimento Paolo Corsini, l’azienda ha richiesto chiarimenti che dovranno pervenire entro 5 giorni. Solo al termine della procedura saranno presi eventuali provvedimenti disciplinari. Inoltre ho avuto modo di leggere un tweet del consigliere Di Pietro che si erge a difensore di ‘Report’, ma voglio precisare che non ce n’era alcun bisogno perché nessuno, in Rai, ha mai messo in discussione il giornalismo d’inchiesta”, ha concluso il numero uno di Viale Mazzini.