E’ una donna avatar, su Cyberpedia, a parlare per Maria. Lei, 35 anni, vittima di un truffatore sentimentale conosciuto su una app di incontri, si vergogna. Non vuole metterci la faccia nemmeno se lo ha denunciato. Per l’inganno subito e per la sua fragilità. Si è chiesta troppe volte: “Come ho fatto a cascarci?”. Allora, al posto suo, questa storia ce la racconta l’avatar. Cyberpedia, piattaforma nata per contrastare le truffe relazionali online, lancia il progetto T(r)AmO per informare, prevenire dalle truffe sentimentali sul web e dare voce alle vittime. Molto più frequenti di quanto si possa immaginare. In maggioranza donne.
La storia di Maria segue un copione che si ripete. Incontro virtuale, amicizia e chat sempre più intime, bombardamento di complimenti e attenzioni, dichiarazione di serietà e sincero interesse da parte del truffatore. Il finale? Il prosciugamento del conto corrente e la contestuale sparizione del “principe azzurro” dalla faccia della terra. L’avatar che in questo caso prende il posto di Maria spiega così la vicenda: “Sono stata contattata dopo alcuni mesi di singletudine da un uomo apparentemente perfetto, con caratteristiche progettate per attirare le donne”. Seguono le descrizioni di “love bombing” (bombardamento d’amore), che il truffatore mette in atto per cercare di conquistare la vittima, e quelle di costruzione della fiducia. La nascita di un legame sentimentale, privo però di incontri dal vivo, è conseguenza naturale. Come la serie di prestiti richiesti alla vittima a sorpresa. Urgenti e da effettuare subito per emergenze impossibili da prevedere. A suon di bonifici su conti da cui viene prelevato tutto subito. Sono emergenze talmente fantasiose che nemmeno i protagonisti del film “Blues Brothers” potrebbero arrivarci. “Fiorellino, senza benzina, una gomma a terra, senza i soldi per il taxi, l’inondazione, il terremoto, le cavallette”: queste scuse sono niente a confronto delle emergenze che inventa il truffatore online. Certo dotato di immaginazione, se pur seriale. Le sue sono spese sanitarie negli States durante viaggi di lavoro senza la necessaria assicurazione in preda a una malattia sconosciuta. Spese alla dogana di un paese straniero per recapitare regali alla vittima, biglietti da comprare per raggiungerla. investimenti in criptovalute da fare all’istante. Che domani è troppo tardi e si rischia di perdere l’occasione del romantico viaggio ai Caraibi insieme. La vittima ci casca quasi sempre. Quando si risveglia è ormai troppo tardi. I suoi risparmi si sono volatilizzati. E lui? Non si trova. E’ sparito. Si è dileguato con i soldi.
“Il caso di Maria è emblematico”, spiega Davide Algeri, psicoterapeuta tra i fondatori di Cyberpedia e di T(r)AmO, iniziativa che per contrastare il fenomeno per la prima volta mette insieme diverse professionalità: psicologi, legali, esperti in ambito finanziario. E avatar. Il progetto, pionieristico in Italia, intercetta una problematica oggi molto presente ma che rimane nell’ombra: la truffa sentimentale online a scopo economico. Prosegue Algeri: “Le persone che soffrono di solitudine rischiano spesso di cadere vittime dell’inganno sentimentale”. E avvisa. “Il fenomeno è in aumento: nel 2021 la polizia postale ha segnalato un incremento del 118 per cento rispetto all’anno precedente. Per un totale di 4,5 milioni di euro sottratti alle vittime”. Perché entrano in scena gli avatar? “Utilizziamo avatar virtuali avanzati – risponde – per fornire potere alle vittime e smantellare le insidiose tattiche delle truffe online volte a manipolare le relazioni. Chi subisce una truffa spesso prova vergogna nel parlarne”. Per facilitare l’esposizione del trauma Cyberpedia utilizza il volto di un avatar che espone in anonimato l’esperienza personale della vittima. Così, cominciando a parlare del trauma subito, molte delle vittime riescono a interrompere il circolo vizioso. Chi sono le vittime prescelte di T(r)AmO? “Principalmente donne sole che cercano di colmare un vuoto affettivo. Il truffatore sfrutta la loro vulnerabilità emotiva al solo scopo di estorcere denaro”, sottolinea. Davide Algeri è venuto a conoscenza di questa problematica curando alcune pazienti: “Ho avuto diversi casi di persone vittime sul web di truffe sentimentali. Spesso non hanno denunciato per la vergogna e la paura di essere giudicate”. Insieme a tutto il team di Cyberpedia è stato approfondito il fenomeno, più diffuso di quanto si possa immaginare, lo dicono i dati, ma purtroppo ancora troppo sommerso.
Qual è il meccanismo alla base di una truffa sentimentale? I racconti delle vittime sono da copione: “Il truffatore studia i loro profili su dating app o social network e cerca di comprenderne usi e costumi– specifica Algeri – poi si crea un falso profilo e le contatta mostrandosi interessato”. Comincia la fase iniziale di corteggiamento, che si fa sempre più insistente. L’obiettivo del truffatore è capire se la persona prescelta possiede le caratteristiche per cadere in trappola. Dopo che succede? “La vittima – prosegue lo psicologo – valuta il profilo del truffatore. Lo vede nelle foto che lui le invia senza capire che si tratta di fake. In montagna con gli sci oppure in uno chalet davanti al caminetto le evocazioni sono spesso al benessere e al lusso. Per creare senso di sicurezza”.
Il truffatore si dichiara single? “Sempre. Anzi, questa è la premessa. È libero e interessato a costruire relazioni a lungo termine”, specifica Algeri. Ci sono però altre due fasi. Una piacevole, l’altra catastrofica. Algeri le riassume così, sulla base dell’esperienza clinica e degli studi fatti insieme al Gruppo di ricerca di T(r)AmO: “Nella seconda fase il truffatore si guadagna la fiducia della vittima con romanticismi e interesse verso tutto ciò che riguarda la vittima. Si fa portatore di sentimenti di preoccupazione e protezione volti a dare sicurezza”. Nella terza fase che succede? “E’ la fase dell’esecuzione in cui si realizzano la prime richieste di soldi e la vittima, manipolata, cede per empatia”, rivela Algeri. Un classico? Lui dice di lavorare all’estero, impegnato in diverse attività finanziarie. Si ritrova in emergenza medica ed è privo di assicurazione. Chiede alla vittima di fargli un prestito urgente e lei lo aiuta in virtù del rapporto affettivo che si è creato fra loro. In questa fase cambia il linguaggio: “C’è più aggressività e il truffatore punta a generare ansia e senso di colpa pur di ottenere ciò che vuole”.
Ma come fa una donna a fidarsi di chi non ha mai incontrato di persona? Algeri ribatte: “Nell’era digitale siamo abituati persino a lavorare con chi non abbiamo mai incontrato. Figuriamoci se non ci fidiamo di una persona che abbiamo visto più volte in videochiamata”. Ma, guarda caso, in quelle videochiamate l’audio non funziona bene, la location è ambigua, c’è luce a giorno quando dovrebbe essere sera. Solo a quel punto arriva la fase della verità. Ed è sconvolgente. “Diverse vittime che abbiamo seguito con T(r)AmO si sono accorte dell’inganno quando ormai era stato prosciugato il conto. Il trauma è stato doppio. Tradimento della fiducia e perdita economica”, conclude Algeri. Fra le pazienti che si sono rivolte al vostro servizio qual è la storia che l’ha colpita di più” “E’ il caso di una truffatrice donna – racconta lo psicologo – che aveva attirato un manager conosciuto online. Dopo essersi conquistata la sua fiducia l’aveva attirato in pratiche di erotismo estremo e sexting con scambio di video. Infine lo aveva minacciato di diffondere quei video e portarli a conoscenza della moglie in cambio di soldi ottenendo 50 mila euro”. Cyberpedia ha aperto anche un profilo Instagram (@tramo.cyberpedia) su cui fa formazione e prevenzione contro le truffe amorose online: “Educare il pubblico su come difendersi dagli attacchi basati sulla manipolazione psicologica è il primo passo”.