È stato presentato questa mattina presso la Camera dei deputati il Rapporto sullo stato dei diritti in Italia (https://www.rapportodiritti), ideato e curato da A Buon Diritto – Onlus presieduta da Luigi Manconi – fin dal 2014, grazie al sostegno dell’Otto per mille Valdese. Rapporto Diritti è un monitoraggio di 17 diversi diritti, delle maggiori difficoltà riscontrate nel loro riconoscimento, delle principali novità normative e legislative e delle iniziative e proposte da intraprendere per la loro tutela. “Anche nel 2022 e nel 2023 sono tanti i diritti su cui il nostro Paese è rimasto indietro o che non si è impegnato a sufficienza a garantire” – denuncia Camilla Siliotti di A Buon Diritto Onlus. Dai dati evidenziati dal nuovo Rapporto, si nota come, da un punto di vista climatico e ambientale, mancano ancora politiche serie di decarbonizzazione che permettano di contrastare i cambiamenti climatici in atto e le loro conseguenze, ormai sempre più evidenti anche in Italia. Non si è ancora intervenuti a sufficienza nell’ambito delle politiche abitative, nonostante il PNRR potesse rappresentare un’occasione: in Italia manca da trent’anni, e continua a mancare, un piano strutturale e pluriennale sull’abitare. Situazione che incide in maniera negativa sulla disponibilità di alloggi in locazione per i residenti, andando a colpire le fasce economicamente più deboli. A livello di contrasto alla violenza di genere, nel nostro Paese c’è un problema evidente e strutturale: nel 2022 il numero dei femminicidi è stato di 106 donne uccise, mentre nel 2023 il numero totale dei femminicidi lesbicidi e transicidi, secondo l’Osservatorio nazionale di Non Una di Meno, è di 113 (dati aggiornati all’8 dicembre 2023). Nell’attuale legislatura sono state approvate la legge n. 12 del 2023, che prevede l’istituzione di una Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, la Legge n. 122 del 2023, che interviene su alcuni aspetti procedurali relativi alla persecuzione dei reati di genere e la Legge 24 novembre 2023, n. 168, “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”, entrata in vigore il 09 dicembre 2023, che però ripropone interventi di natura emergenziale e in chiave securitaria, già dimostratisi inefficaci. Mancano anche politiche e investimenti su prevenzione e contrasto alla discriminazione nei confronti delle persone LGBTQIA+, anche in ambito lavorativo. Il 2022 e il 2023 hanno visto l’assenza di una reale proposta legislativa in materia di diritti delle persone LGBTQIA+ e di contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.