Si era uccisa il 26 dicembre del 2022 nel suo appartamento di Pesaro. Un anno dopo il suicidio della giudice Francesca Ercolini, 51enne presidente della seconda Sezione civile del Tribunale di Ancona, rischia il processo per maltrattamenti il marito Lorenzo Ruggeri, 56 anni, noto avvocato civilista pesarese. La Procura dell’Aquila – competente sui procedimenti che coinvolgono magistrati in servizio nelle Marche – ha chiuso le indagini nei suoi confronti dopo aver raccolto numerose testimonianze dai familiari della vittima e in particolare un corposo materiale Whatsapp consegnato dalla madre: chat, ma soprattutto foto e video che raffigurano lividi ed escoriazioni su varie parti del corpo, risultato, secondo chi indaga, “delle violenze domestiche cui era sottoposta” la donna. Anche il figlio 15enne della coppia è accusato di aver concorso nel reato: nei suoi confronti indaga la Procura minorile abruzzese.
Al Corriere il cugino della magistrata racconta di una “profonda depressione” di cui soffriva la donna “per ciò che era costretta a subire da tempo”, tra “la violenza del figlio adolescente le stranezze del marito. Io stesso mi accorsi di certi lividi in volto. Il figlio ha dei problemi ma lei non ne voleva parlare”. I quotidiani che riportano la notizia – oltre al Corriere, il Messaggero e il Resto del Carlino – danno anche conto di uno scontro interno all’ufficio inquirente aquilano in fase di indagine: il pubblico ministero originariamente titolare del fascicolo aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per Ruggeri, motivando la richiesta con il fatto che l’avvocato avesse messo in atto ben sei tentativi di inquinamento delle prove. Il procuratore capo, non condividendo la richiesta, aveva però assegnato il caso a un altro sostituto.
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