Il titolare del locale: "Abbiamo ragionevole convinzione che un cliente positivo al norovirus abbia cenato al ristorante qualche giorno prima”
L’abbuffata di sushi è finita nel peggiore dei modi. E’ finito sotto la lente d’ingrandimento il ristorante giapponese di Raleigh, in Carolina del Nord (Stati Uniti), che sarebbe stato teatro di un contagio di massa del norovirus, un patogeno che tra i tanti effetti collaterali può causare crampi addominali, vomito, febbre e diarrea. Il primo cliente a segnalare alle autorità competenti di essere stato male dopo un pasto al Sushi Nine è stato al primo di dicembre; da lì è scattata un’indagine sanitaria che ha fatto emergere più di 240 segnalazioni di ‘sintomatologie inusuali’ nel giro di una settimana, sempre all’interno della stessa attività.
Se più indizi fanno una prova, il locale è stato protagonista di aver involontariamente generato i contagi. Il morbo, conosciuto anche come “influenza dello stomaco”, è un’infiammazione gastro-intestinale che si può contrarre se toccate determinate superfici contaminate. Il Dipartimento di Sanità pubblica del North Carolina ha fatto sapere che “Tutte le persone che si sono ammalate si stanno riprendendo” e di star lavorando a stretto contatto con l’incriminata attività per “determinare l’origine e l’entità dell’epidemia”, ha dichiarato la direttrice del Dipartimento, Rebecca Kaufman. “La contea di Wake – ha precisato l’autorità sanitaria – sta attualmente indagando su tutte le potenziali fonti di esposizione. E finora, l’indagine non ha indicato un singolo tipo di cibo che possa essere l’origine dell’infezione, poiché tutti coloro che hanno riferito di essersi ammalati hanno consumato una varietà di portate dal menu. È normale che le indagini sul norovirus non siano in grado di restringere il campo a una specifica fonte di contaminazione”.
Dei 241 soggetti che hanno riscontrato effetti collaterali dopo aver mangiato al Sushi Nine, in 170 sono stati contattati dalle autorità sanitarie, che hanno chiesto loro di fornire campioni di feci per testare la presenza o meno del virus. Nonostante ciò, solamente in 3 hanno assecondato la richiesta e sono risultati tutti positivi all’agente patogeno infettivo. Appresa la notizia, il gestore del locale ha chiuso per tre giorni l’attività per permettere una pulizia approfondita dell’area, anche se è rimasto fermamente convinto che la colpa dell’epidemia non cadrebbe sulle norme igieniche adottate dal ristorante: “Siamo abbastanza sicuri che non fosse il cibo – ha detto il proprietario – . Abbiamo ragionevole convinzione che un cliente positivo al norovirus abbia cenato al ristorante qualche giorno prima”.