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Morta Susanna Parigi, la pianista e cantautrice aveva 62 anni. L’ultimo post sui social: “Sto camminando verso la casa del Padre”

La celebre e raffinata musicista fiorentina, cantautrice e pianista, aveva 62 anni. Nella sua carriera ha collaborato - tra gli altri - con Riccardo Cocciante, Raf e Claudio Baglioni

di Davide Turrini

Susanna Parigi è morta. La celebre e raffinata musicista fiorentina, cantautrice e pianista, aveva 62 anni. In un ultimo, improvviso e inatteso, toccante post su Instagram ha regalato ai suoi fan uno straziante commiato prima dell’ultimo istante di vita. “Se vi scrivo è perché sto camminando verso la casa del Padre. Volevo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicino in questo anno di tribolazioni”, scrive un autentico talento del panorama musicale internazionale tenuto troppo spesso nascosto soprattutto per i suoi album da solista.

Parigi era una musicista versatile. Diplomata in pianoforte al conservatorio Cherubini di Firenze, aveva poi studiato canto moderno, i classicismi dell’opera ma anche i virtuosismi del jazz. Parigi si afferma nel mondo del pop nei tardi anni ’80 come pianista nei tour di Riccardo Cocciante, fisarmonicista nei live di Claudio Baglioni e ancora con Raf per Cannibali; sia con il primo album omonimo nel 1995 pubblicato da RTI e nato da una collaborazione con il maestro Vince Tempera e il chitarrista Massimo Luca. Riportiamo però quello che è scritto sulla sua pagina web: “La sua scrittura nell’insieme colta, ispirata alla grande letteratura, anche erotica, sicuramente originale e coraggiosamente impegnata, è stata sintetizzata dai critici con l’inedita formula di “pop letterario”. Gli inizi in televisione, come pianista, cantante, musicista, le permettono di capire quanto sia lontana la sua vita e il suo mondo artistico da certo ambiente televisivo, che deve prendere una decisione immediata e deviare per una strada meno battuta alla ricerca di qualcosa che la musica le sta suggerendo da molto tempo: il rapporto tra il suono e l’invisibile. Questo tra l’altro darà spunto al titolo del suo primo libro Il suono e l’invisibile-Musica come stile di vita (Infinito-2015)”.

Nel suo post d’addio Parigi ha voluto ringraziare le centinaia di allievi avuti in decenni di docenza (“con molti è nato un rapporto stretto, fatto non solo di musica, ma anche di ricerca ed emozioni. Vi auguro il meglio perché il mondo che sembra rovesciare in modo inevitabile, con voi forse ha una speranza”); ma anche i colleghi che hanno lavorato con lei: “ringrazio i grandi artisti che mi hanno permesso di lavorare con loro: Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante, Tony Levin, Raf, Pat Metheny e poi Corrado Augias, Lella Costa, Marco Travaglio. Ringrazio ovviamente i miei storici musicisti e anche quelli con cui non suonavo più da tanto tempo. Ognuno mi ha regalato un pezzo di vita”. Parigi ha pubblicato sette album e che, sempre sul suo sito, venivano descritti così: “Già dal primo album tratta tematiche scomode che riguardano spesso la condizione femminile, dove appare una donna mai percepita nel suo insieme, scomposta, appunto. Ma nel terzo disco mette a fuoco che la condizione femminile è parte di un problema più vasto: le minoranze, le disuguaglianze, la violenza, la sopraffazione, la mancanza di cultura, l’indifferenza. Esce così il suo terzo album In differenze (2004 Setteottavi-Warner) con la partecipazione di Tony Levin, Pat Metheny, l’orchestra sinfonica di Sofia di 60 elementi, Ellade Bandini, Ares Tavolazzi e altri straordinari musicisti e con un brano”.

La condizione femminile ricorre anche nel messaggio d’addio: “Me ne vado con una grande sofferenza, immensa, per quello che accade alle donne quotidianamente. Dovevamo pensarci prima, almeno otto anni fa. Il lavoro da fare è una rieducazione pesante degli uomini, ma non solo. Le donne devono imparare a percepire i segnali e a non accettare nessuna forma di possessione. Ecco vi auguro ogni bene e grazie per avermi seguito in tutti questi anni”.

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