Come sta il Natale al cinema senza cinepanettoni? Bene, ma non benissimo. Fermo restando che a C’è ancora domani della Cortellesi hanno dovuto a forza tranciare manciate di sale per far spazio al prossimo, non sembra che il menù per la tradizionale frase “e il 26 dicembre cosa vai? vado al cinema” brilli di invitanti bonbon. Gli unici due titoli italiani che si gettano dal trampolino più alto dell’anno sono Ficarra e Picone con Santocielo e Stefano Sollima con Adagio. Già in sala dal 14 dicembre la prendono larga e formano il terzetto italiano, appunto, senza uvetta, canditi e zucchero a velo.
Già perché se un film romanticamente panettonesco come Improvvisamente a Natale mi sposo di Francesco Patierno praticamente nemmeno arriverà alla Vigilia – è rimasto in 70 sale dopo nemmeno due settimane dall’uscita – chi si avvicina alla forma più classica e disincantata del cinepanettone d’antan – Pio e Amedeo con Come può uno scoglio e Alessandro Siani con Succede anche nelle migliori famiglie – si prende il lusso di saltare il Natale e uscire rispettivamente il 28 dicembre (per raccogliere i tiratardi di San Silvestro) e l’1 gennaio (per soddisfare i mattinieri del Concerto di Capodanno).
Bisogna poi aspettare il 4 gennaio per entrare nell’arena del remake da un film comico (!) tedesco con il 50 km all’ora di Fabio De Luigi con De Luigi stesso in coppia con Stefano Accorsi, e anche qui con una parrucca di troppo (non bionda). Insomma, se pensiamo ai tempi d’oro in cui Filmauro sfornava il dolce natalizio e Pieraccioni, Aldo, Giovanni e Giacomo&co. lo sfidavano, di acqua sotto ai ponti sembra esserne passata parecchia.
Inoltre se non c’è come nel 2022 un Avatar 2 a tirare la volata per la cima del box office come (l’anno scorso il ritorno di Cameron segnava già dopo Santo Stefano quasi otto milioni di euro) e uno Spielberg tra i più belli a ricordare la Hollywood spettacolare che fu – The Fabelmans – quest’anno ci si deve accontentare nella casella film per famiglie del tronfio e dolciastro Wonka (è il prequel de La Fabbrica del cioccolato, sic), oppure recuperare in qualche sala il kolossal storico Napoleon di Ridley Scott, il Ferrari di Michael Mann (qualcuno per fargli un complimento ha scritto che sembra un’opera) e nientemeno che Acquaman e il regno perduto per verificare la totale mancanza di chimica tra Jason Momoa e Amber Heard.
Se invece la cinefilia dei novanta è ancora il vostro zenit Foglie al vento di Aki Kaurismaki è il film che fa per voi, senza dimenticare che sono ancora in sala Coup de chance di Woody Allen e Il maestro giardiniere di Paul Schrader, o ancora le truppe cammellate del cinema francese – Tutti a parte mio marito e Ricomincio da me – e lo spagnolo 20mila specie di api. Chiudiamo con la classica domanda che arriva a ridosso di metà dicembre da parte dei familiari più cari: ma il cartone animato di Natale qual è? Disney ha deciso che si tratta di Wish. E forse anche per questo il Natale al cinema senza cinepanettone ci sembra ancor più scialbo che mai.