Un’indagine sotto copertura con agenti che hanno monitorato una piattaforma di messaggistica per stanare i pedofili che si scambiano foto e video con bambini abusati. Dopo sei mesi di accertamenti La Polizia Postale ha arrestato 28 persone in flagranza di reato e denunciato altre 28, in 38 province italiane per detenzione di materiale di ingente materiale pedopornografico.
L’operazione, diretta dalla Procura di Venezia tramite il Centro nazionale del contrasto alla pedopornografia online (Cncpo), ha impegnato circa 200 agenti della Polizia Postale, che ha inoltre eseguito 51 decreti di perquisizione. Gli arresti sono stati tutti convalidati e sono state operate 19 misure cautelari. Gli indagati hanno tra i 16 e 73 anni.
Nel corso dell’indagine, condotta per oltre sei mesi dagli agenti sotto copertura su una piattaforma di messaggistica, sono stati monitorati circa 130 spazi virtuali, all’interno dei quali erano presenti utenti di tutto il mondo che scambiavano migliaia di foto e video di abusi su minori. Gli “undercover” veneti hanno richiesto e ottenuto 59 decreti di perquisizione personale e informatica nei confronti di altrettanti utenti italiani, appartenenti dalla ‘community’ internazionale di pedofili. Altre centinaia di utenti esteri, sia europei che extraeuropei, attraverso i canali di cooperazione internazionale di polizia.
Nelle perquisizioni sono stati sequestrati numerosi dispositivi informatici con decine di migliaia di file pedopornografici, che saranno oggetto di ulteriori analisi per individuare eventuali altri utenti. Gli arresti sono state eseguiti nelle province di Bergamo, Milano, Pisa, Rimini, Bologna, Cagliari, Ferrara, Napoli, Pavia, Perugia, Roma, Sondrio, Venezia, Pesaro, Ravenna, Torino, Varese, Cremona, Messina, Palermo e Savona. Le perquisizioni sono state svolte a Bari, Campobasso, Rovigo, Perugia, cremona, Milano, Torino, Verona, Catania, Roma, Trapani, Caserta, Napoli e Parma.