Il leader di Forza Nuova Roberto Fiore e quello che a lungo è stato il suo braccio destro, Giuliano Castellino, sono stati condannati a oltre 8 anni di reclusione per l’assalto alla sede della Cgil di Roma avvenuto durante una manifestazione contro il green pass del 9 ottobre di due anni fa. A essere stato condannato è stato anche Luigi Aronica – ex Nar, organizzazione terroristica neofascista – con una pena di entità analoga. Dopo la lettura del dispositivo della sentenza da parte dei giudici del tribunale in aula si sono levate urla (come “La gente come noi non molla mai”, spesso cantilenata nelle manifestazioni no vax) ma anche le braccia per fare i saluti romani. C’è anche chi tra familiari e amici degli imputati ha gridato “mò famo la guerra”. La sentenza, sottolinea il segretario della Cgil Maurizio Landini, “conferma che quell’azione non fu un semplice episodio di generica violenza di matrice fascista, bensì un vero e proprio assalto alla casa dei lavoratori e al sindacato che li rappresenta”. In una nota Forza Nuova parla di “sentenza politica” legata all’intenzione del partito di correre alle prossime Europee. A tale proposito va ricordato che nessun sondaggio segnala la presenza del partitino neofascista sopra la soglia dell’1 per cento.

Per l’esattezza il tribunale ha condannato Castellino a 8 anni e 7 mesi, Fiore e Aronica a 8 anni e mezzo, Salvatore Lubrano, a 8 anni e due mesi, come Luca Castellini e Lorenzo Franceschi e Pamela Testa. Agli imputati venivano contestati, a vario titolo, il danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La Procura, durante la requisitoria, aveva chiesto 10 anni.

Secondo l’impianto accusatorio nel blitz di Corso d’Italia fu Fiore ad avere il ruolo di leader. Nelle motivazioni con cui il giudice per le indagini preliminari di Roma respinse una istanza di scarcerazione avanzata dalle difese – dopo gli arresti dell’ottobre 2021 – si affermava che il fondatore di Forza Nuova “non si espone nei comizi, non collabora alla devastazione dei locali del sindacato, ma organizza la manifestazione, dirige i cortei, ne stabilisce i percorsi, tratta e parla con le forze dell’ordine e decide finanche quando l’azione criminosa deve cessare”. Agli atti dell’indagine anche una serie di testimonianze tra cui quella di alcuni operatori di polizia a cui Castellino si rivolge affermando: “Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi“.

Dopo la condanna associazioni e partiti di sinistra (dall’Anpi all’alleanza Verdi-Sinistra fino al Pd) sono tornati a chiedere lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste.

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