“Non compete a me valutare la posizione di Sgarbi, ci sono organi che valuteranno le vicende che lo riguardano”. È ciò che afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano rispondendo a una interrogazione del Movimento 5 stelle sulle vicende, fatte emergere dell’inchiesta giornalistica congiunta Fatto Quotidiano-Report, riguardanti il sottosegretario Vittorio Sgarbi. Il ministro ricorda che, rispetto a vicende precedenti riguardanti sempre il sottosegretario “nell’immediatezza di notizie su Sgarbi ho ricevuto una telefonata da Giuseppe Conte che mi ha dato atto di aver subito preso le distanze, l’indagine dell’Antitrust è nata infatti da una mia volontà di trasmettere subito gli atti”. Per quanto riguarda, invece, la vicenda del dipinto la ‘Cattura di San Pietro’ di Rutilio Manetti, per il ministro Sangiuliano “si tratta di vicende personali che non trovano alcuna connessione con l’incarico di sottosegretario. Si riferiscono inoltre a periodi che risalgono al 2021 quando ancora non ero ministro, mentre l’acquisto sarebbe stato fatto nell’anno 2000″. Nella replica il Movimento 5 stelle è duro. “Sul caso Sgarbi, il ministro doveva dire solo tre parole: vi chiediamo scusa. E non a noi, ma a tutti gli italiani“, afferma il deputato Antonio Caso, intervenuto in replica al ministro della Cultura Sangiuliano. durante il questione time. “Gli scandali per questo governo sono le talpe del luna park, il tempo di buttarne giù uno che ne sale un altro peggiore del primo. Abbiamo chiesto al ministro – continua Caso – cosa debba fare di più il sottosegretario Sgarbi per essere mandato a casa. Come se non bastassero le numerose condanne, le accuse per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, sono arrivati anche i sospetti di Report sul possesso di un quadro probabilmente rubato. Dopo i casi Delmastro, Montaruli, Gasparri, Sgarbi entra di diritto nella collezione di quadri impietosi di questo Governo. Qui – conclude Caso – siamo oltre la questione morale, nella più totale”.
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