L’ennesimo rinvio, il terzo in una settimana. La maggioranza continua a prendere tempo sulla ratifica del Mes. Il nuovo round è andato in scena questa mattina in commissione Bilancio alla Camera. Ieri, martedì, la capogruppo di Fratelli d’Italia, Ylenja Lucaselli, ha chiesto un parere al governo sull’eventuale impatto finanziario della ratifica. Un punto su cui, come ha ricordato il deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, l’esecutivo in realtà si era già espresso lo scorso giugno. Una scusa per arrivare al rinvio. Questa mattina però il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha risposto alle domande confermando che la ratifica non avrebbe effetti finanziari. La relatrice Lucaselli, però, non ha comunque formulato il parere e ha chiesto appunto un alto slittamento: “Non c’è urgenza – ha spiegato – e non ci sono effetti negativi per gli altri Stati che possono comunque usufruire del Mes”.
E’ un copione che si ripete e probabilmente continuerà a ripetersi anche nei prossimi giorni quello sulla ratifica del Mes. Sempre nell’attesa dell’esito della delicata trattativa a Bruxelles sul nuovo Patto di Stabilità: “Di Mes si parla domani mattina. Attendiamo anche l’esito dell’Ecofin“, ha dichiarato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Che le due partite siano legate, nonostante Giorgia Meloni pochi giorni fa a Bruxelles abbia negato “il link”, lo ripetono da giorni gli esponenti della maggioranza e da ultimo lo ha confermato anche il capodelegazione di Fdi all’Europarlamento Carlo Fidanza in una intervista.
Nel frattempo le opposizioni denunciano la “presa in giro del Parlamento”, dopo che martedì “compatte” in mattinata avevano abbandonato i lavori della commissione bilancio. “Ieri – dice Marattin di Iv – la maggioranza ha chiesto al governo ‘sicuro che la ratifica del Mes non comporti effetti finanziari?’ Il governo già aveva risposto di no a giugno, ma ha risposto nuovamente di no stamani. E allora la maggioranza ha detto ‘vabbè, non mi esprimo lo stesso’, quando poteva tranquillamente dare un parere positivo sulla base delle considerazioni del governo, e poi chiedere un rinvio per ragioni politiche. Invece hanno preferito ancora una volta l’indecenza“. Iv e Pd ora si aspettano che almeno giovedì, in coda al resto dei lavori, si arrivi “finalmente” a discutere in Aula della ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità. “Il Mes? Noi siamo coerenti con la nostra storia”, “siamo stati sempre contrari“, “non passerà con i nostri voti“, ha invece ribadito il leader del M5s Giuseppe Conte a Radio 24.