Il primo a lasciare la Camera, dopo che l’Aula ha respinto con voto contrario la ratifica del Mes, è il senatore leghista Claudio Borghi che era a Montecitorio proprio per assistere alla discussione ed al voto. “È un risultato importante perché quel trattato è molto pericoloso”. Nel centrodestra la priorità è negare la divisione che c’è stata al momento del voto tra i tre partiti di maggioranza e rivendicare la coerenza rispetto alla posizione assunta sul Mes. Lo fa anche Forza Italia con Roberto Della che nega future ripercussioni in Europa, dopo il voto di oggi. E che questo sia stato ‘un fallo di reazione’ rispetto all’accordo sul patto di stabilità, siglato ieri all’Ecofin e che non recepisce le richieste italiane. “Le due cose sono separate” è il commento di Ylenia Lucarelli, deputata di Fratelli d’Italia, che in questi giorni in Commissione Bilancio è stata co-protagonista, assieme al sottosegretario all’Economia il leghista Freni, dei rinvii che hanno ritardato il parere necessario per giungere al voto in Aula.
Poi questa mattina l’improvvisa accelerazione, con fratelli d’Italia che ha chiesto l’inversione dei lavori e che ha accelerato il voto sulla ratifica del Mes. Una mossa parlamentare che le opposizioni leggono come il tentativo di “distrarre dal fallimento clamoroso sul patto di stabilità” afferma Nicola Fratoianni. Lettura comune quella di Ubaldo Pagano, del Partito Democratico “il voto di oggi ha un chiaro in tento ritornino rispetto alle decisione prese ieri dall’Ecofin”, e aggiunge “ è una evidente sfiducia politica nei confronti del ministro dell’economia Giorgetti che dovrebbe prendere atto e dimettersi”.
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