Se si legge in controluce il pacchetto di finanziamenti a pioggia inserito nella finanziaria della Regione Campania con il contorno dell’ennesima proroga di un anno in favore della lobby degli stabilimenti balneari, trovi scritto “Vincenzo De Luca già lavora al terzo mandato”. C’è infatti l’ok del governatore, e la sua politica di ricerca del consenso, dietro l’operazione che ha infarcito di mance e mancette il bilancio approvato poco fa in aula. Dai 20mila euro per la rassegna canina di San Sebastiano al Vesuvio, ai 15.000 euro per i progetti di tutela della ‘cultura carottese’ a Piano di Sorrento, fino ai 20mila per il presepe vivente a Cercola, ai 50.000 euro per un festival jazz a Vallo della Lucania, ai 100.000 euro per il summit mondiale della dieta mediterranea a Pollica, ai 50mila, 25mila e 40mila concessi a tre diverse celebrazioni del Carnevale, a Sant’Egidio Montalbino, San Tammaro e Volla Literno.
Sono solo pochi esempi scelti tra decine e decine di casi, scritti in caratteri minuscoli e difficili da leggere, dietro la formula del “valorizzare i beni di interesse storico del territorio regionale” (art. 13 della finanziaria). Ai quali si aggiungono altri interventi coperti dalla formula “interventi per lo sviluppo del turismo delle comunità locali” (art. 15), coi quali in bilancio si sono stanziati, per dire, 100.000 euro per la raccolta del tartufo a Sessa Aurunca e 20.000 euro per la sagra di San Giovanni della Parrocchia di Ottaviano. Ed ancora, in altre pieghe e altri ritagli di finanziaria: 100mila euro per gli scavi archeologici di Sant’Arsenio (Salerno), 130 mila euro per il velodromo di Marcianise e 150mila per l’impianto sportivo di Mondragone, 110mila per il Festival Armonie di Baiano e Montemarano, 100mila per il parco comunale a Benevento, altri 100mila per l’ascensore della chiesa di Santa Maria della Porta, 120mila euro un percorso pedonale a Teggiano, 100mila euro per le rotatorie di Maddaloni e Marano.
E la fa da padrone il comune di Boscoreale, che incassa 30.000 euro per le attività sociali dell’oratorio e 300mila euro per un complesso intervento di “rigenerazione urbana mediante pedonalizzazione e collegamento tra piazza e parcheggio”. È il comune del capogruppo Pd, Mario Casillo, e con il suo caso veniamo alla ratio dei finanziamenti: accontentare il maggior numero possibile di consiglieri sui loro territori elettorali di riferimento. Con la scelta di inserire il tutto in un allegato al documento approvato in commissione Bilancio, e a un emendamento a firma del presidente di commissione, il deluchiano Francesco Picarone, non è possibile associare i finanziamenti al nome del consigliere regionale che li avrebbe sollecitati. Peraltro non è in discussione la qualità degli interventi e la necessità dei finanziamenti – si tratterà sicuramente di progetti che meritano – quanto la prassi adottata: perché non procedere per bandi e relative graduatorie? La risposta è nel caso Boscoreale, che è però solo un esempio. Anche perché è un comune della provincia di Napoli, un’eccezione in una manovra dove la fanno da padrona i finanziamenti sulla provincia di Salerno cara a De Luca e sulla provincia di Caserta del presidente Pd del consiglio Gennaro Oliviero, l’uomo che ha creato non pochi grattacapi alla segreteria Schlein per la storia del boom di tessere dem nel casertano.
In questo brodo si è cotta anche la scelta di confermare le misure per i beni confiscati (1,8 milioni per il 2024, ‘25 e ‘26), il sostegno formativo (1,5 milioni per ciascuno dei tre anni) e i finanziamenti per il Teatro San Carlo di Napoli, al quale vanno 5 milioni di euro, e per il Teatro Verdi di Salerno, al quale vanno due milioni, e poi i 300 mila euro per il Teatro Politeama e i 100mila euro per l’aeroporto di Grazzanise perorato dalla Lega. Sempre ricco il fondo per le politiche culturali: 2 milioni per incentivare la partecipazione alle attività culturali; 15 milioni (per il triennio 2024-‘26) a favore del settore spettacolo, 5 per il fondo regionale per l’attività cinematografica e 3 milioni per Città della Scienza.
Con un blitz inserito in un emendamento presentato poche ore prima del dibattito, si è infine disposta l’ennesima proroga di un anno del termine di scadenza delle concessioni demaniali marittime. “Una decisione che rispecchia quella sbagliata del governo nazionale e che contrasta con le norme europee, anche attraverso numerosi e circostanziati rilievi anche da parte del Quirinale” protesta Gennaro Saiello, consigliere regionale del M5s che in Regione, al contrario del Comune di Napoli, è in opposizione al Pd e alla giunta. “Ed in materia edilizia anche quest’anno sono stati spostati di dodici mesi tutti i termini cosiddetti “inderogabili”. In questo modo si consente ai comuni di continuare a non rispettare i sacrosanti termini di scadenza imposti a tutela del territorio e della sostenibilità ambientale”, conclude Saiello.