“Il calcio è libero“. Non rinuncia a un pizzico di retorica Bernd Reichart per esultare dopo la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea. Non potrebbe essere altrimenti visto che il manager tedesco è il ceo di A22 Sports, società creata ad hoc per organizzare la nuova Superlega. E i giudici del Lussemburgo hanno appena considerato il ruolo di Fifa e Uefa nel mondo del calcio come regime di monopolio. Una decisione che apre le porte a nuove organizzazioni nel mondo del calcio. “Abbiamo ottenuto il diritto di competere. Il monopolio della Uefa è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro. Per i tifosi: proponiamo la visione gratuita di tutte le partite della Superlega. Per i club: le entrate e le spese di solidarietà saranno garantite”, dice Reichart.
Esultano Real e Barcellona – Dello stesso tenore le dichiarazioni di Florentino Perez, presidente del Real Madrid e ispiratore del progetto: “Accogliamo con enorme soddisfazione la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Nei prossimi giorni studieremo attentamente questa decisione dalla portata storica. Il calcio europeo non sarà mai un monopolio e da oggi i club saranno padroni del proprio destino. Ci riteniamo capaci di promuovere le competizioni che consideriamo. L’Europa delle libertà ha trionfato”, dice il presidente della “Casa Blanca“, come viene definita la società spagnola. “Settanta anni fa – aggiunge – abbiamo fatto un passo da gigante per il calcio con la creazione della Coppa dei Campioni e ora abbiamo il dovere di dare la spinta di cui il calcio ha bisogno. Sarà aperta a tutti, sarà imposto il merito sportivo così come rispetto del fair play finanziario. Soprattutto tutelerebbe i giocatori ed entusiasmerebbe i tifosi di tutto il mondo. Nessuno ha detto che porre fine a un monopolio sarebbe facile. Abbiamo l’opportunità di realizzare una governance trasparente, che conviva con le nuove tecnologie”. E ancora: “Siamo all’inizio di una nuova era, potremo lavorare liberamente e senza minacce, con l’obiettivo di innovare e migliorare il calcio. Da oggi il presente e il futuro sono finalmente nelle mani dei club e dei tifosi. Il nostro destino appartiene a noi e abbiamo davanti a noi una grande responsabilità. Segnerà un prima e un dopo, è un grande giorno per la storia del calcio”. Esulta anche il Barcellona, l’altro club rimasto a far parte del progetto dopo che la Juventus aveva annunciato l’intenzione di uscire. “Essendo uno dei club promotori del progetto della Superlega, il Barcelona ritiene che la sentenza apra la strada a una nuova competizione calcistica di alto livello in Europa, opponendosi al monopolio del mondo del calcio, e desidera – si legge – avviare nuove discussioni sul percorso che l’Europa le competizioni dovrebbero assumere in futuro”, si legge in un comunicato diffuso dalla società catalana.
La nota dell’Uefa: “Sentenza non implica la convalida della Superlega” – Opposte, ovviamente, le reazioni della Uefa. La massima federazione calcistica europea ha diffuso un comunicato per prendere “atto della sentenza pronunciata oggi dalla Corte di Giustizia della Corte Europea nel caso della European Super League. Questa sentenza non implica l’approvazione o la convalida della cosiddetta super league, ma piuttosto sottolinea una carenza storica nel quadro della pre-autorizzazione della Uefa, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno 2022″. I giudici della Corte di giustizia dell’Unione Europea hanno sancito la posizione dominante sul calcio europeo del’Uefa ma l’organismo guidato da Aleksander Čeferin si dice “fiducioso nella solidità delle sue nuove regole, e nello specifico che siano conformi a tutte le leggi e regolamenti europei pertinenti”. La Uefa, prosegue il comunicato. “rimane risoluta nel suo impegno a sostenere la piramide calcistica europea, assicurando che continui a servire i più ampi interessi della società. Continueremo a plasmare il modello sportivo europeo collettivamente con associazioni nazionali, leghe, club, tifosi, giocatori, allenatori, istituzioni europee, governi e partner”. Simile il comunicato della Fifa che si limita a prendere “atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in relazione alla European Superleague Company SL. La Fifa ora analizzerà la decisione in coordinamento con la Uefa, le altre confederazioni e le federazioni affiliate prima di commentare ulteriormente. In linea con il proprio Statuto, la Fifa crede fermamente nella specificità dello sport, inclusa la struttura piramidale -su cui si fonda il merito sportivo- e i principi di equilibrio competitivo e solidarietà finanziaria“. La principale organizzazione calcistica mondiale poi aggiunge: “Il calcio deve la sua lunga storia di successi ai principi sopra menzionati, che la Fifa, le confederazioni e le federazioni affiliate continueranno a promuovere anche in futuro, nell’interesse di tutti gli appassionati di calcio di tutto il mondo”.
Tebas: “Superlega modello egoista ed elitario” – Tra i primi a commentare la sentenza è stato Javier Tebas, presidente della Liga spagnola e nemico giurato della Superlega: “Oggi più che mai ricordiamo che la Superlega è un modello egoista ed elitario. Qualsiasi format che non sia totalmente aperto con accesso, anno dopo anno, attraverso i campionati nazionali, è un modello chiuso. Il calcio europeo ha già parlato, non insistete”, commenta il numero uno del calcio spagnolo. “Devono esserci regole trasparenti, chiare e oggettive per l’approvazione delle competizioni. Non basta semplicemente disapprovare”, ha poi scritto su X. “Servono una struttura normativa, oggettiva, che richieda condizioni comparabili all’intero settore, ma che non sia lasciato alla libera discrezionalità dei vertici specifici di Fifa e Uefa, perché si creerebbe una situazione di abuso di potere dominante. Già nel 2022 la Uefa ha stabilito una procedura per autorizzare nuove competizioni a cui la Superliga può partecipare”, ha aggiunto Tebas. Dall’Italia il primo a parlare è Giovanni Malagò. “Con la Superlega lo scudetto diventa carta straccia? Sicuramente non posso dirlo, ma il rischio che diventi marginale in termini di interessi esiste”, dice il presidente del Coni. “Non commento le sentenze, non l’ho mai fatto, anche quelle che non capisco o non condivido. A fronte di questo gli organismi preposti dovranno predisporre logiche di accorgimento e contromisure rispetto a quanto ha previsto la Corte Europea. Ora dobbiamo capire quali contromisure prenderanno Fifa e Uefa”, ha aggiunto. Il ministro dello Sport Andrea Abodi, invece, sottolinea come la Corte non abbia “detto che si giocherà la Superlega ma che l’assetto va rivisto. Il presupposto fondamentale per me è che ci sia inclusività della competizione, la tutela dei campionati nazionali, dei vivai e della Nazionale“. L’esponente del governo di Giorgia Meloni riconosce “la necessità di rivedere il baricentro di rapporti ed interessi. Prima di arrivare alle estreme conseguenze c’è un percorso che l’Uefa può fare”.