“Non avevo mai fatto strip però avevo studiato danza classica e moderna. Faccio il provino e mi prendono dalla sera stessa“. Vera Gemma si racconta a cuore aperto. Intervistata dal Corriere della Sera, l’attrice ha ripercorso molti dei passi cruciali del proprio passato. Una vita trascorsa all’insegna di sregolatezze giovanili e di tanta intraprendenza, che l’hanno poi consacrata tra le grandi del cinema negli Stati Uniti, più precisamente con Los Angeles.
“Nei circhi ci sono cresciuta, papà ha imparato lì a fare lo stunt man. Quando nel 2013 è morto, ho sentito il bisogno di ritrovarlo in un ambiente in cui lo amavano, ho iniziato a passare le giornate nei circhi, ho girato un documentario su quel mondo. Nel circo, ho trovato un mio modo di essere artista”, ha raccontato la protagonista del film Vera, che si è poi soffermata a spiegare il rapporto avuto con il padre: “Mi diceva sempre che ero speciale. Ha fatto di tutto per darmi autostima. I problemi non li ho mai avuti con lui, ma con quelli che dicevano: ‘il padre è bello, lei è brutta, è coatta‘”. In famiglia, invece, c’era il mito del ‘drogarsi è meglio che ingrassare’: “Non ci hanno mai parlato di droghe, ma si sono raccomandati mille volte di non ingrassare. Erano ossessionati dalla bellezza. Volevano che fossimo all’altezza di papà”, ha detto.
Dopo la morte della madre, Gemma ha spiegato di aver dovuto fare la spogliarellista per affrontare un periodo di crisi economica: “Quando è morta mamma, ho ereditato e mi sono mangiata i soldi in pochissimo tempo e papà mi ha detto che non mi dava una lira. Decido di andare a Los Angeles, provo a propormi come cameriera, niente. A un certo punto, scopro un locale di strip tease, The Body Shop, con show di livelli altissimi. Vado dal direttore e chiedo come si fa a lavorare lì”, ha aggiunto. E ancora: “C’erano le audizioni il giorno dopo. Compro un abito lungo fino ai piedi, per essere diversa dalle altre. Guadagno subito 1.200 euro. In un giorno, sono tornata al tenore di vita che avevo sempre avuto”.
Sul suo passato ha rivelato che: “Mi rifugiavo nelle borgate pericolose, avevo bisogno di verità assenti nel mondo perfetto dello spettacolo, non volevo essere complice di quella grande bugia. A livello di uomini, ho cercato proprio fra i criminali, mi piacevano quelli usciti dal carcere, sentivo la loro rabbia, volevo aiutarli. La mia vita era un set meraviglioso, ma soffrivo anche, parlavo la stessa lingua di quei disperati”. L’attrice ha infine confermato di essere stata corteggiata da Vasco Rossi e da Quentin Tarantino. “Si tratta d’altro: adorano la mia testa, mi dicono che sono favolosa, fantastica. Io sono criticata dai mediocri ma non ho mai problemi coi geni”, ha concluso.