Nonostante ci siano una marea di problemi da risolvere, per la sanità, per il lavoro, per dare dignità e un po’ di conforto a persone in grave difficoltà, che sono costrette a dormire all’addiaccio, con temperature polari, Maurizio Fugatti dopo oltre due mesi di non governo, con una pantomima infinita per formare la giunta, pensa ancora al suo grande desiderio di uccidere orsi a tutto spiano.

In consiglio provinciale, nei giorni scorsi, ha annunciato la sua intenzione di proporre una legge provinciale che permetta al Trentino di abbattere otto orsi all’anno. Questa è la prosecuzione di una linea sanguinaria che il presidente Fugatti, recentemente riconfermato alla guida del Trentino, intende proporre come soluzione alla convivenza uomo-orso in una terra che sta andando alla deriva nella capacità di trovare soluzioni sostenibili.

E ogni provvedimento preso dal presidente trentino in merito agli abbattimenti sugli orsi è stato oggetto di ricorsi, che per ora il presidente ha sempre perso; eppure persevera in questa strada che lo porterà anche ad uno scontro con la Corte Costituzionale; inevitabilmente, perché lo stesso ex ministro Sergio Costa lo ha puntualizzato; ed è chiaro che tale legge provinciale scatenerà ulteriori scontri sul tema.

Ricordiamolo che il presidente Fugatti non ha fatto e non sta facendo nulla in tema di prevenzione e formazione-informazione sulla presenza degli orsi in Trentino; la recente modifica dell’articolo 9 della Costituzione inevitabilmente è in antitesi con ciò che Fugatti vorrebbe proporre.

E il tutto arriva dopo la recente decisione del Tar di Trento di rinviare alla decisione della Corte Europea la decisione di legittimità o meno dell’ordine di abbattimento di JJ4 e MJ5.

Una vera e propria abdicazione del proprio ruolo del Tar trentino, che così scarica la responsabilità su una Corte esterna, che non si sa quale strada possa percorrere. E la cosa assume davvero un aspetto grottesco; da una parte la Corte Europea potrebbe sancire definitivamente che tali provvedimenti di abbattimento siano esagerati, quindi chiudere la vicenda salvando la vita agli animali; dall’altra però potrebbe anche succedere che vengano legittimati i provvedimenti, quindi si potrebbe assistere alla legittimazione di abbattimento di un’orsa che è tuttora reclusa, quindi non rappresenta più alcun “pericolo” per la sicurezza pubblica.

Già, reclusa; e rimane pure in campo la proposta di alcune associazioni animaliste, che vorrebbero trasportare JJ4 in un cosiddetto “rifugio” per orsi in Romania. Un rifugio che ha tutta l’aria di essere l’ennesimo parco-zoo a pagamento, visto che si trovano 119 orsi provenienti da situazioni diverse, ma tutti sottratti a situazioni di presenza con l’uomo; cosa diversa dalla vita di JJ4, orsa selvatica, che quindi non presenta caratteristiche compatibili con un parco zoo!

La perplessità su queste associazioni è grandissima, poiché lottano contro gli animali reclusi in zoo e circhi, ma propongono una situazione di confinamento in un parco-zoo a pagamento per un’orsa selvatica! Contraddizioni palesi e inequivocabili. Ci si chiede se si lotti per il benessere animale o, invece, per apparire i risolutori di una soluzione che non è certo tutelante per il benessere animale, bensì porterebbe visibilità e, si sa, queste associazioni ne hanno bisogno per intercettare i favori di donatori del 5 per mille o altri contributi volontari sostanziosi. Basti solo pensare a quanto raccolto, ad esempio nel 2021 da Lav, ben oltre 7 milioni di euro, o da Oipa, oltre 1.600.000 euro nel 2022.

Forse insistere con trasferimenti in parchi zoo, che però si chiamano “rifugi”, non è proprio la soluzione ideale per un animale selvatico abituato a fare oltre 40 km al giorno per i boschi! Si potrebbe invece progettare un impiego diverso per quel denaro, spingendo su percorsi di formazione e informazione, mettendo così in risalto che gli animalisti saprebbero fare politica diversa da chi invece potrebbe decidere diversamente ma persegue solo politiche di abbattimenti a destra e manca. Utopia, ovviamente, dato che non avverrà mai!

E MJ5? Latitante, dicono; ancora pendente su di lui la cattura o, forse, l’abbattimento. Ma qui in Trentino, con ben 7 orsi morti in condizioni strane e molto ravvicinate, in molti pensano che uno di questi possa essere proprio lui, ma che non vogliano divulgarlo per avere la possibilità di abbatterne un altro, qualora la sentenza su MJ5 stesso convalidasse l’abbattimento.

Malignità e congetture? Forse, ma in questa provincia trentina, dove tutto passa sotto silenzio e senza trasparenza, tutto è possibile: vedasi i trasferimenti di DJ3 e M57, per i quali ancora non si sa se ci fossero i permessi per il loro espatrio, avvenuto in sordina, di notte e di nascosto. Tutto top secret.

Benvenuti in Trentino, ex terra di solidarietà e civile convivenza, ma molto attiva con i suoi mercatini natalizi che portano soldoni, oltre a grande inquinamento per enorme presenza di vetture in tempi ristretti; ma questa è un’altra storia che vi racconterò in un altro post.

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