Jan Ullrich, ex ciclista tedesco, si racconta completamente nel suo documentario “Jan Ullrich-The Hunter” e rivela alcuni lati più bui della sua carriera. La confessione più importante è relativa al doping, all’uso e abuso di cocaina e alcolici e anche da alcune assurdità, come voler battere un record mondiale e fumare più di 700 sigarette in un giorno. “Una volta volevo stabilire un record mondiale: ho fumato più di settecento sigarette in un giorno”, ha raccontato Ullrich dicendosi stupito di aver resistito così tanto e attribuendone il merito al suo fisico da atleta.
Poi ha continuato: “Non ho bevuto per nove mesi, ma un giorno ho bevuto un bicchiere e dopo un po’ ho perso il controllo. Sono passato dal vino al whisky. Prima un bicchiere al giorno, poi due, mi dava sonnolenza. Ero un atleta di alto livello e potevo spingere il mio corpo all’estremo. Ciò mi ha permesso di vincere un Tour de France, ma anche di andare nella direzione opposta. Potevo bere più whisky e sniffare sempre più cocaina. Molte persone si sarebbero suicidate, ma il mio corpo ha resistito”.
L’ex ciclista racconta anche momenti di debolezza che ci sono stati: “Nel 2006 caddi dal piedistallo di favorito per vincere il Tour. Sono passato da purosangue a cavallo da traino. Questo è difficile e mi fa ancora male”. E aggiunge: “Ero in cima, sono caduto all’inferno e ora lotto per stare in mezzo. Nel 2018 ero davvero depresso. Da ciclista ho sofferto, ma dopo la carriera quella sofferenza è andata nella direzione sbagliata. Nel 2018 ero al punto più basso, con tutto quello che una persona può sopportare fisicamente e mentalmente. Il passo successivo sarebbe stato la morte”.