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Messina, “Turbativa d’asta per l’affidamento del servizio antincendio sulle autostrade”: 5 finiscono a processo

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Un bando di gara da più di 8 milioni di euro cucito ad hoc a favore di due società, con un ruolo predominante nelle autostrade di tutta Italia, per l’affidamento del servizio antincendio sulle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo, gestite dal Consorzio autostrade siciliano (Cas), ente regionale. È questa l’accusa della procura di Messina che è stata adesso condivisa dalla gup Claudia Misale che ha rinvitato a giudizio, con l’accusa di turbativa d’asta, 5 persone, tra cui il recordman del Cas, Gaspare Sceusa (ingegnere dipendente del consorzio), accusato più volte dalla procura di Messina: 19 volte è stato assolto, ma altri procedimenti sono ancora pendenti ai quali va ad aggiungersi anche questo nuovo processo deciso dalla gup su richiesta del pm Piero Vinci.

“Nominano a Sceusa (nominato infatti Rup della gara di appalto) – Meno male! Baciamo a terra dov’è più sporco”, così parlavano gli imprenditori in un’intercettazione della Dia di Messina, che ha svolto le indagini. A giudizio andranno Gaspare Sceusa quale dipendente del Cas responsabile unico del procedimento; Pietro Paolo Rampino amministratore delegato della Ok-Gol Srl (ora denominata RoSS, Road Safety Service Srl); Carmelo Ridolfo dipendente della Gsa spa; Francesco Duca, considerato “socio occulto” della Ok-Gol Srl; Silvio Meli, intermediario per conto della Gsa Sp. “Con collusioni ed altri mezzi fraudolenti – scrive la gup – (e segnatamente stabilendo, direttamente o indirettamente, una fitta rete di interlocuzioni preventive e di scambi di documenti con il citato Sceusa, responsabile del procedimento), turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando relativo alla gara con procedura aperta indetta dal Cas, per l’aggiudicazione dell’appalto per l’affidamento dell’esecuzione del Servizio di presidio antincendio”.

A vincere il bando di 8 milioni erano state, infatti, due società che hanno un ruolo predominante nelle autostrade di tutta Italia: la Gsa spa è infatti “l’unico interlocutore di Autostrade per l’Italia nell’ambito dei servizi di misure compensative antincendio”, così aveva scritto la giudice per le indagini preliminari Monica Marino nell’ordinanza in cui aveva disposto gli arresti domiciliari lo scorso febbraio. Mentre la seconda società, la Ok Gol, è “partecipata al 100 per cento dalla Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus, la Sitaf Spd, quest’ultima a sua volta concessionaria dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia e della parte italiana del traforo del Frejùs”.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini della Dia, Duca avrebbe cercato il benestare del boss latitante, Peppino Farinella, per ottenere il “permesso” di dare lavori sul tratto della Messina-Palermo compreso tra Cefalù e Castelbuono. A insospettirsi sulle modalità del bando era stato il deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale, che aveva presentato un’interrogazione parlamentare: “Non avendo ricevuto alcuna risposta da parte del governo Musumeci, ho deciso di rivolgermi alla procura”, racconta Dipasquale. Dopo le denunce e l’interrogazione del dem, il bando era stato ritirato, e per questo in un’intercettazione, gli indagati commentavano: “Poi c’è stata l’interrogazione parlamentare di questi merda là del Pd pilotati da uno di Ragusa (Di Pasquale, ndr), dove dice che l’importo era elevato, che era troppo restrittiva per le cose, era qua, era là, gli è tramato il culo e l’hanno ritirata, però nel ritiro che scrivono, dice ‘la ritiriamo perché dice la Gsa ci ha detto che il bando era sbagliato”.

Il bando è stato infatti ritirato, ma è stato ripresentato poco dopo e vinto dalle due società, Ok-Gol e Gsa spa. Mentre oggi dal Pd arriva un nuovo allarme sul tratto di autostrada della Modica-Scicli, sempre gestito dal Cas: “Il governo Schifani ad oggi non ha posto in essere le procedure di appalto per l’importo di circa 350 milioni, la delibera del Cipess che stanzia il finanziamento è del febbraio 2022. Da allora, alla Regione Siciliana si sono girati i pollici per quasi due anni, ed ancora oggi non hanno messo in gara l’opera”, denuncia il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo. Mentre Dipasquale annuncia la protesta: “Quel finanziamento è frutto di anni di impegno. Saremo in piazza ai primi di gennaio per protestare contro questo tentativo di furto”.

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