Il processo Consip, alle ultime battute, finirà sotto la mannaia della prescrizione. Ne è certo il pm Mario Palazzi, che ha ricordato quanto è durato il lungo procedimento tra indagini e processo: “Sette anni”, ha detto, aggiungendo con ironia, “non trascorsi in Tibet però”.
Sono imputati per diversi reati, tutti presunti e molto diversi, tra gli altri, Tiziano Renzi (assente oggi in aula), Carlo Russo (assente) Alfredo Romeo e Italo Bocchino (presenti) e poi nel filone delle fughe di notizie, Luca Lotti (presente anche lui) e in quello del depistaggio e dei falsi nelle indagini il maggiore Gianpaolo Scafarto (presente in aula). Il pm Mario Palazzi ha scandito: “Questo processo è più destinato alla storia che alla giustizia. Molti, forse tutti, questi reati saranno travolti dalla prescrizione. È irragionevole pensare che si vada a un giudizio definitivo senza la mannaia della prescrizione eppure sembra che la prescrizione sia ancora una volta una priorità per questo Paese”, ha detto il magistrato, alludendo evidentemente alle riforme in cantiere del Governo di centrodestra che riguardano anche la prescrizione.
La requisitoria del pm (che quattro anni fa aveva già chiesto l’archiviazione degli imputati per traffico di influenze Romeo, Bocchino e Tiziano Renzi e potrebbe quindi chiedere l’assoluzione anche oggi oppure mostrare di aver cambiato idea anche a seguito dell’ordinanza del Gip Gaspare Sturzo che impose nuove indagini e condusse poi la Procura a chiedere il rinvio a giudizio) dovrebbe prendere tutta la giornata di oggi in Aula Occorsio, a piazzale Clodio a Roma.
Poco prima Palazzi si era lamentato anche delle condizioni delle strutture della giustizia e in particolare del Tribunale di Roma. Dopo aver ricordato i disagi della stagione Covid, durante la quale non era possibile rispettare le regole di distanziamento imposte all’esterno dell’aula del processo per ragioni sanitarie, ha ricordato un articolo di stampa che menzionava le lamentele di uno degli imputati sulle condizioni del Tribunale. “Questo è lo stato della giustizia e direi persino dei bagni”, ha detto il pm Palazzi.