I magliari è un film di Francesco Rosi del 1959 basato sulla storia di un gruppo di immigrati in Germania che si arrangiano facendo i venditori ambulanti di stoffe di scarsa qualità e di incerta provenienza a clienti d’occasione per un affare irripetibile, un’occasione che si risolve immediatamente in un gigantesco bidone. Giovani che per sottrarsi alla miseria e alla precarietà esistenziale provavano ad ascendere la gerarchia sociale attraverso una pratica del commercio senza fissa dimora che li trasformava in piccoli imprenditori cosmopoliti. Quello del magliaro è semplicemente un imbroglio, una sorte di “arte” truffaldina della vendita (detta “vendita ad urto”) che a volte ricorre all’illusionismo, altre al puro raggiro.
Oggi i magliari si trovano nelle filiali delle banche. Le logiche commerciali, così come denunciato nel lontano 2014 e ribadito sistematicamente in questo blog da oltre 6 anni, sono sempre le stesse: spingere le vendite per massimizzare i profitti per le banche e i consulenti senza preoccuparsi di offrire benefici ai clienti e utilizzando supercazzole per imbonire il malcapitato di turno.
Una ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della consolidata e perversa logica commerciale e meritocratica (fai carriera e guadagni se vendi quello che ti dice la banca) è arrivata solo una settimana fa quando un affezionato lettore di Bari, Claudio (nome di fantasia), un giovane di 28 anni che ha costituito da poco una start up, mi ha scritto su whatsapp riferendomi, anche in maniera divertente, di un tentativo di “vendita ad urto” provata da un giovane dipendente di una delle più grandi banche del Paese (figuriamoci le altre!).
Sono diabolici. Il dna di una generazione di manager e consulenti finanziari è ormai deteriorato. La storia e la cronaca delle vicende bancarie degli ultimi dieci anni mi lasciavano spesso pensare che “il peggio era stato già visto”. Poi ti rendi conto che la speranza del cambiamento è vanificata semplicemente ascoltando chi, quotidianamente, ha a che fare con i “magliari”.
Leggete il messaggio qui sotto (con tra parentesi qualche nota del sottoscritto) e, per quanto possibile, divertitevi. Buon Natale!
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Buongiorno Vincenzo, oggi mentre ero in banca a colloquio con il mio referente, ho pensato a tutte le situazioni che hai raccontato in questi anni (nei tuoi libri e articoli). Non è cambiato nulla, credimi. Mi chiamano dalla filiale qualche giorno fa dicendo che mi sarei dovuto recare in banca per degli aggiornamenti periodici dell’applicazione (aggiornamenti dell’app in filiale?, nda) e per l’inserimento di alcuni dati aziendali. Mi reco in filiale, il mio referente mi riceve e già dall’approccio ho subito capito che non sapeva nemmeno lui il motivo della mia presenza.
Fa finta di appuntarsi i dati su un foglio, poi nell’anagrafe informatica della banca inserisce i miei dati e in quel momento io gli richiedo il motivo di questo incontro. E lui mi fa: “Sa la banca tre volte l’anno chiama tutti i clienti per degli “aggiornamenti”. (ti chiamano solo per i loro sporchi interessi, nda)
E Io (Claudio): “Vabbè la sua collega mi ha parlato di un aggiornamento dell’app ma quello lo potevo fare anche da casa”
E lui (il magliaro): “No ma non penso sia solo per quel motivo, ora controlliamo”.
All’improvviso il colpo di genio: “Ecco, bisogna aggiornare la documentazione fiscale (il cliente non è affidato e non ha alcun obbligo di esibire la documentazione fiscale, nda)”.
Io (Claudio): “In che senso?”
E lui: “Mi faccia mandare l’ultima dichiarazione dei redditi disponibile dal commercialista”
Io (Claudio): “Ma guardi che la società, come voi bene sapete, è stata aperta a giugno per cui non ho nessuna dichiarazione dei redditi”
Risponde: “Ah già è vero mi scusi…, vabbè allora vediamo che offerta le posso fare”
E ha iniziato a propormi una serie di prodotti assicurativi tra cui anche la RCA per i veicoli personali!!
Io (Claudio): “Guardi non ho tempo da perdere, ho preso un’ora da lavoro per venire a fare un aggiornamento che non esisteva. Se abbiamo terminato io devo andare.”
E lui: “No ma le sto solo dando un infarinatura di offerte per la sua attività”
Io (Claudio): “Guardi al momento sto bene così”.
E, mentre stavo andando via, lui ha detto: “Ci vedremo presto” (sicuro! Ma fai attenzione, caro magliaro, perché questa volta Claudio sarà più attento!, nda)