Era morta a novembre del 2022, lasciando un testamento olografo che riconosceva come erede universale un uomo ai tempi vicepresidente di un’associazione di volontariato di Milano. Ma quel testamento dell’82enne sarebbe stato falsificato, almeno secondo quanto accertato dalle indagini, condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano della Sezione di Pg presso la Procura.

Così la Guardia di Finanza del capoluogo lombardo, su delega della Procura, ha sequestrato tutti i beni immobili e le disponibilità finanziarie riconducibili all’asse ereditario della signora defunta, secondo l’accusa anche vittima di circonvenzione d’incapace, per un valore di oltre 1,2 milioni di euro.

Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire come l’indagato, all’epoca dei fatti vicepresidente di un’associazione di volontariato a sostegno di malati terminali, che la signora aveva iniziato a frequentare nell’ultimo periodo di vita, l’aveva indotta a farsi elargire diverse migliaia di euro e a farsi carico delle rate di un contratto di finanziamento per l’acquisto di un’auto. Poco dopo il ricovero in ospedale, l’indagato avrebbe anche tentato di farsi nominare amministratore di sostegno della vittima, istanza poi rigettata dal Giudice tutelare. Le indagini hanno consentito di congelare l’intero patrimonio, evitando che fosse usato in danno agli eredi legittimi.

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