di Lorenza Demicheli

Il 2023 si sta per concludere, purtroppo senza alcun lieto fine. Le scosse di assestamento di una pandemia che ci siamo – quasi – lasciati alle spalle, conflitti e instabilità, stagnazione economica, aumento del debito e crescente impatto del cambiamento climatico sono solo alcune delle sfide che ci siamo trovati ad affrontare nel corso di quest’anno e che ci seguiranno nel prossimo.

Il 2024 sarà un anno cruciale per l’Italia con la presidenza del G7 e sul punto di lanciare un “ambizioso piano di cooperazione con l’Africa”, che mi auguro venga sfruttato a pieno per raggiungere obiettivi di sostenibilità.

In primis, l’azione per la giustizia climatica. I Paesi a basso reddito stanno affrontando sfide colossali a causa dei cambiamenti climatici, pur avendo contribuito in maniera minima alle emissioni globali di gas serra. In questo scenario mondiale, l’Italia ha l’opportunità di assumere un ruolo di leader deciso e strategico, guidando verso uno sviluppo che sia non solo sostenibile, ma anche giusto per tutte e tutti. Questo è stato fatto alla Cop appena conclusasi, dove la premier Meloni ha annunciato un contributo di 100 milioni di euro per il fondo Loss and damage, che contribuirà a riparare perdite e danni subiti dai paesi in prima linea in questa crisi.

Per quanto questo sia un buono sviluppo, siamo ben lontani dall’obiettivo necessario per rispondere alla crisi efficacemente. Secondo la Loss and Damage Collaboration, servirebbero più di 400 miliardi di dollari all’anno per rispondere degli sconvolgimenti climatici del nostro pianeta.

Per il resto, questo vertice non è stato altro che “il minimo indispensabile”, come l’ha definito l’ex vicepresidente statunitense Al Gore, per salvare il pianeta e le popolazioni che lo abitano.

Nell’attuale contesto globale, segnato da crescenti sfide ambientali e socioeconomiche, il Piano Mattei potrà emergere come un pilastro fondamentale della strategia italiana, puntando a rafforzare la cooperazione con l’Africa. Nel suo ruolo chiave all’interno del G7, l’Italia deve dimostrarsi aperta ad ascoltare attentamente le raccomandazioni di esperti e attivisti, indirizzando in modo specifico misure, strumenti e risorse dove più necessario. Il Piano Mattei può rappresentare una chance unica per guidare un cambiamento giusto e sostenibile, che non solo affronti l’emergenza climatica, ma che si proponga anche di colmare le disuguaglianze in ambito sanitario e socioeconomico a livello mondiale. Questo impegno necessita di un approccio più giusto e inclusivo, che consideri le necessità uniche e le sfide specifiche di ogni nazione, specialmente quelle che hanno subito ingiustizie storiche.

I Paesi africani possiedono le idee, gli strumenti, il talento e le risorse rinnovabili per rispondere agli sforzi per affrontare il cambiamento climatico, la povertà e la disuguaglianza ovunque. Ad oggi però si trovano bloccati da un sistema finanziario globale obsoleto che nega loro l’accesso a finanziamenti. La chiave per liberare il potenziale inutilizzato del continente non è la carità o soluzioni imposte da terzi, ma la rimozione delle barriere che li ostacolano e l’accesso a investimenti equi e convenienti che consentano loro di sviluppare soluzioni africane alle sfide globali e di assumere il controllo del proprio futuro.

È essenziale rafforzare l’efficacia delle Banche Multilaterali di Sviluppo e assicurare finanziamenti adeguati all’adattamento climatico, con un occhio di riguardo verso il sostegno delle economie africane. È tempo di correggere il sistema finanziario globale, obsoleto e ingiusto, in modo che nessun Paese debba scegliere tra il miglioramento della vita dei propri cittadini e la protezione del pianeta. Un impegno forte e strategico è fondamentale per lottare contro le ingiustizie e favorire uno sviluppo equilibrato, un compito che non è solo un dovere etico, ma anche un investimento nel futuro di un mondo più giusto e resiliente.

Come giovane attivista, faccio parte della corale richiesta affinché il governo italiano e i leader del G7 agiscano. Il 2024 si presenta come un momento decisivo per l’Italia, offrendole l’opportunità di emergere come leader nella promozione della giustizia climatica e dello sviluppo sostenibile. Grazie al Piano Mattei e alla presidenza del G7, il nostro paese ha tutte le carte in mano per fare la differenza e in gioco c’è il nostro futuro e quello del pianeta.

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