Assolto perché l’etilometro al freddo non è attendibile. È quanto accaduto ad Asiago, in Veneto, dove un 26enne nel febbraio del 2019 era stato fermato dopo aver perso il controllo dell’auto del padre ed essersi schiantato contro ad una colonnina di smistamento del sistema gas metano. La vicenda è stata ricostruita da Il Corriere del Veneto.
Il giovane, dopo l’incidente, era stato sottoposto all’alcoltest, ma è stato assolto perché l’etilometro a -6,9 gradi non è stato ritenuto affidabile. Questo è quello che in sostanza dicono le motivazioni depositate nei giorni scorsi in merito all’assoluzione dell’asiaghese, difeso dall’avvocato Giuseppe Viggiani. Lo strumento di misurazione dell’alcol, pur essendo omologato e sottoposto regolarmente alle dovute revisioni, è infatti affidabile solo in determinate condizioni climatiche.
Nello specifico è emerso che l’etilometro, come si legge sul libretto d’istruzioni, può essere utilizzato solo in un ambiente che mantiene una temperatura compresa tra gli 0 gradi e i 40 gradi. E quindi, nonostante il test del ragazzo avesse segnalato valori molto al di sopra del limite di alcol nel corpo consentito dalla legge (0,5 grammi), il giovane è stato assolto. Dai risultati del palloncino, il ventiseienne sembrava avere nel sangue i valori di 1,44 grammi litro nella prima prova e 1,37 grammi litro nella seconda prova.
Il giudice di Vicenza Ivana Taschin lo scorso 11 settembre ha deciso di assolverlo da ogni accusa perché il fatto non sussiste, non essendoci prove attendibili. Quella notte, infatti, il ventiseienne era stato esaminato ad una temperatura ben al di sotto del limite di affidabilità, elemento che potrebbe aver alterato l’esito del test.