Le opposizioni in blocco, sostenute da personalità del mondo dei diritti, attori e associazioni, hanno lanciato una petizione online per evitare che vengano modificati gli articoli 146 e 147 del codice penale. Oggi queste norme rendono obbligatorio il differimento della pena per le donne incinte o con figli di età inferiore a un anno, ma lo scorso novembre il governo ha inserito nel pacchetto sicurezza un intervento con cui il rinvio diventerebbe facoltativo. La modifica non è ancora arrivata in Parlamento ma, se approvata, permetterebbe ai giudici di ricorrere agli Istituti a custodia attenuata per madri (Icam), cioè strutture penitenziarie in cui i genitori possono tenere con sé i figli fino ai sei anni, prorogabili a dieci. Questa opzione è già prevista per le madri condannate con figli che hanno da un anno e un giorno a tre anni (art. 147 c.p.) e anche per chi si trova in fase cautelare (lg. 62/2011). Nel 2022, la Camera aveva approvato una proposta di intervento nella legge attuale che avrebbe implementato le case protette, prima opzione per le detenute con figli piccoli ma mai decollate. Ripresentata da Debora Serracchiani a inizio legislatura, è decaduta nel marzo 2023 per mancanza di accordo sul testo. Oggi non ci sono all’orizzonte disegni di legge che riprendano il potenziamento di alternative al carcere e il pacchetto sicurezza aumenterebbe le probabilità che un minore finisca dentro a una struttura detentiva. Nell’appello, presentato dal deputato di Europa verde, Devis Dori, si chiede al governo di rinunciare alla modifica degli articoli 146 e 147 in nome di due principi costituzionali: il primo (art. 27) che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità”, il secondo (art. 31) che la Costituzione “protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù”. Tra i primi firmatari della petizione, politici e attivisti, come l’ex senatore Luigi Manconi, Susanna Marietti di Antigone, l’ex deputato Paolo Siani, ma anche personaggi del mondo dello spettacolo, della fotografia e dello sport, come l’attore Alessio Boni, la fotografa Anna Catalano, il calciatore Claudio Marchisio.

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