“Il Natale può regalare grandi gioie e proprio per questo sarebbe un peccato rischiare di rovinare un momento così importante a causa di incomprensioni evitabili”, spiega Vittorio Vaccaro, esperto di convivialità a tavola e volto noto della tv
Il Natale è arrivato e con esso anche pranzi e cene in compagnia di amici e famiglia. Mentre il cibo e i drink contribuiscono a creare un’atmosfera conviviale, è fondamentale prestare attenzione a comportamenti e argomenti che potrebbero trasformare l’atmosfera di festa in un momento sgradevole. “Il Natale può regalare grandi gioie e proprio per questo sarebbe un peccato rischiare di rovinare un momento così importante a causa di incomprensioni evitabili. A tavola si tende ad essere più spontanei e con meno freni inibitori. Per questo è necessario non abbassare l’attenzione ed evitare di toccare temi che potrebbero urtare la sensibilità di amici e parenti. Meglio creare un’atmosfera leggera e rilassata che possa mettere tutti a proprio agio. In famiglia poi è fondamentale la collaborazione per non creare tensioni ancora prima della festa” spiega Vittorio Vaccaro, esperto di convivialità a tavola e conduttore televisivo.
Una ricerca condotta da Espresso Communication, basata su oltre 50 studi nazionali e internazionali, ha identificato comportamenti da evitare a tavola durante le festività. Un sondaggio di Yahoo UK ha rivelato che i britannici temono particolarmente le riunioni con suoceri e cognati, le discussioni sulla programmazione televisiva, le dispute sulla scelta dei giochi da tavolo e l’eccesso di alcolici. Anche in altri Paesi, temi come la politica, le domande invasive sulla vita privata dei commensali e l’uso smodato dello smartphone a tavola sono considerati comportamenti da evitare. In Francia e Canada, ad esempio, si consiglia di evitare la politica durante le discussioni natalizie. Secondo il portoghese Diário de Notícias, anche l’aspetto visivo della tavola è importante, e un’apparecchiatura curata può fare la differenza. In Germania, è consigliabile non avere aspettative troppo alte, considerando il periodo stressante delle festività.
Insomma, con un pizzico di attenzione, è possibile mantenere intatta la magia delle festività e condividere momenti di gioia attorno alla tavola: ecco allora la classifica delle 10 cose da non fare secondo Vittorio Vaccaro per non rovinare la convivialità dello spirito natalizio a tavola:
1. Fare domande scomode: a Natale si possono incontrare parenti che durante l’anno non si ha occasione di vedere e si cerca di recuperare il tempo perduto aggiornandosi in poche ore. Il rischio è quello di fare domande poco gradite che potrebbero mettere a disagio l’interlocutore. Quando ti sposi? Hai la fidanzata/o? Sei ingrassato? Quando vi decidete a fare un figlio? Quando ti trovi un lavoro serio? Tutte domande che, anche se poste in buona fede, potrebbero toccare dei punti vivi e rovinare la conversazione.
2. Servire un menu inappropriato: il Natale non è la festa della carne, anche se molti menu la inseriscono come protagonista del banchetto. Per questo il padrone di casa deve assicurarsi dell’eventuale presenza di vegetariani e vegani così come di eventuali intolleranze alimentari. Servire una cotoletta con una bella impanatura dorata a un celiaco potrebbe dar luogo a una situazione tutt’altro che piacevole.
3. Esagerare con gli alcolici: durante il periodo natalizio capita a tutti di concedersi qualche vizio in più e può scappare anche un bicchierino di troppo. Esagerare, però, potrebbe creare situazioni spiacevoli con amici e parenti.
4. Discutere di politica e sport: niente è più divisivo della politica per questo è l’ultimo argomento che andrebbe trattato durante un pranzo o cena natalizia. Lo scontro è dietro l’angolo e negli ultimi anni gli argomenti di divisione sono aumentati, basta pensare a vaccini e guerra in Ucraina. Anche lo sport, seppur vissuto con più leggerezza, potrebbe diventare un argomento spigoloso. Meglio evitare.
5. Contendersi il possesso del telecomando: c’è chi vuole vedere il film di Natale, chi non rinuncia al telegiornale neanche il 25 dicembre, chi guarda repliche di eventi sportivi. Quando si è in tanti è difficile mettersi d’accordo su cosa guardare in tv e il rischio è che qualcuno possa diventare prepotente. Per questo, se non si trova un compromesso, meglio tenere il televisore spento.
6. Fissare lo smartphone: il cellulare è ormai l’oggetto che più usiamo durante la giornata e per molti è davvero difficile farne a meno. L’educazione, però, prevede che non venga usato a tavola, ancor di più se si tratta di un evento natalizio. Distrarsi per guardare il telefono potrebbe essere visto come una scortesia nei confronti degli altri commensali. Questo vale anche per i bambini, si tratta di una regola universale.
7. Trasformare i giochi in litigio: proprio come per la tv, anche i giochi da fare a Natale potrebbero creare discussioni. Tombola o sette e mezzo? Mimi o mercante in fiera? Per fortuna la giornata di Natale è lunga e si può giocare a cose diverse, in alternativa si può far decidere alla sorte con un sorteggio. Secondo consiglio? Meglio non essere troppo competitivi e soprattutto non barare!
8. Insistere nell’offrire cibo: insistere nell’offrire cibo può mettere seriamente a disagio un ospite, soprattutto se è la prima volta che lo si accoglie a tavola. Ognuno deve essere libero di mangiare quanto vuole e non eccedere nelle portate è un ottimo modo per evitare sprechi.
9. Vestirsi in maniera troppo elegante: gli abiti troppo sofisticati potrebbero non essere ben visti, soprattutto se si tratta di pranzi o cene tra amici e parenti: il rischio di confronti e commenti è dietro l’angolo. Meglio optare per qualcosa di più semplice ma al tempo stesso alla moda.
10. Sbagliare il centrotavola: la prima cosa che si nota in un pranzo o cena di natale è la mise en place, centrotavola compreso. Si tratta del biglietto da visita che può fare iniziare con la marcia giusta l’evento. Si consiglia di giocare coi colori e puntare all’armonia. Niente tovaglia bianca e niente tovaglioli di carta, sia per motivi ambientali sia per l’eleganza.