Un segnale di “Stop” a cui sono stati sovrapposti tre graffiti raffiguranti dei droni militari. È l’ultima opera del celebre artista Banksy, apparsa nei giorni scorsi sul segnale di “Stop” di un incrocio londinese e scomparsa dopo meno di un’ora a causa di un ladro. Sabato 23 dicembre la polizia di Londra ha rivelato di avere arrestato un uomo accusato del furto.
In un video pubblicato dai media inglesi si vedono due individui – di cui uno in piedi sopra una bici elettrica – che smontano l’insegna, mentre i passanti li guardano sconvolti e si allontanano. L’artista aveva confermato che l’opera era sua in un post sui social media poco dopo mezzogiorno di venerdì. E tanto è bastato perché qualcuno decidesse di impossessarsene.
Jasmine Ali , la vice leader del consiglio di Southwark – quartiere storico sul Tamigi dove si sono verificati i fatti – ha detto al Guardian che l’opera d’arte “non avrebbe dovuto essere rimossa”, aggiungendo: “Ci piacerebbe che tornasse in modo che tutti nella comunità possano godere del brillante lavoro di Banksy”.
Non è la prima volta che un’opera di Banksy viene rubata, anche se a causa della fama dell’artista vendere le sue opere rubate è ormai molto difficile. L’anno scorso un gruppo di persone aveva cercato di sottrarre un murale dell’artista britannico da un edificio colpito dai bombardamenti russi a Gostomel, nel distretto di Kiev, ma la polizia aveva riferito di aver arrestato i responsabili. Intanto sotto la foto dell’opera caricata sul profilo Instagram ufficiale dell’anonimo ma famosissimo artista non mancano teorie originali: “La scelta di Banksy di installare quest’opera su un cartello di stop rimovibile in un punto così visibile suggerisce che potrebbe esserci qualcosa di più di quanto non sembri. Non mi sorprenderebbe se ci fosse una telecamera nascosta a riprendere ogni momento del furto e della successiva vendita a un collezionista d’arte globale”, ipotizza un utente.