Il 2024 ormai alle porte sarà l’anno della “60ª Esposizione Internazionale d’Arte”, a cura di Adriano Pedrosa, che si terrà da sabato 20 aprile fino a domenica 24 novembre a Venezia. Tuttavia sarà anche l’anno di una serie di grandi mostre d’arte già programmate in varie città italiane. Alcune di queste si preannunciano davvero interessanti. Vediamo le principali.
Milano – Dal 20 settembre 2024 fino all’inizio di febbraio 2025, Palazzo Reale di Milano ospiterà la prima di tre grandi esposizioni dedicate, nell’ordine, a Pablo Picasso, a Ugo Mulas e a Felice Casorati. Di Picasso sono attesi a Milano ben 80 opere che offriranno l’occasione di poter indagare vari temi, tra cui il peso che ha avuto il suo ruolo di “straniero” nel delineare la sua identità, dopo che dalla Spagna si trasferì a Parini nel 1904.
Brescia – Anche il 2024 passerà agli annali come l’anno dei Macchiaioli. La mostra di turno stavolta è prevista dal 20 gennaio fino al 9 giugno a Palazzo Martinengo di Brescia dove giungeranno più di 100 opere dei maestri della corrente, come Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e altri, che nella seconda metà del XIX secolo rappresentarono una nuova “maniera” di fare arte. In tal senso sono attesi alcuni dei capolavori più rappresentativi del periodo.
Trieste – Tra le più attese mostre del 2024 vi è la monografica “Van Gogh. Capolavori dal Kröller Müller Museum” che dal 22 febbraio sarà allestita al centralissimo Museo Revoltella di Trieste. Le opere del maestro olandese provengono dall’originale museo di Otterlo, in Olanda, dove è conservata la più ampia collezione di pitture di van Gogh, fuori dell’omonimo museo di Amsterdam. A Trieste si potrà vivere un’esperienza davvero unica nell’ammirare una selezione di capolavori, tra i quali i ritratti di Monsieur e Madame Ginoux, proprietari del caffè di Arles frequentato da van Gogh, realizzati alla fine dell’Ottocento.
Rovigo – Dal 23 febbraio al 30 giugno, a Palazzo Roverella di Rovigo, sarà di scena una grande mostra dedicata a uno dei più rappresentativi pittori di fine secolo: Henri de Toulouse-Lautrec. Attraverso un’attenta selezione di opere, la mostra si concentrerà sulla sua attività di pittore, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, in rapporto all’ambiente parigino in cui operava mettendo l’artista a confronto con realisti, impressionisti, simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana. L’attenta ricostruzione dell’intera attività di Toulouse-Lautrec, attraverso le sue opere (60 opere dell’artista su più di 200 opere complessive esposte) tenderà a evocare la vivacità della scena artistica parigina, superando il riduttivo concetto di Belle Époque.
Firenze – A Palazzo Strozzi di Firenze, dal 22 marzo fino al 21luglio, è prevista “Anselm Kiefer. Angeli caduti”, la mostra del pittore e scultore tedesco che proporrà all’attenzione del pubblico una serie di opere realizzate nel passato insieme a nuove produzioni. Curata dal Direttore Generale di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino, la mostra affronterà tematiche legate all’esistenza umana rendendo l’idea della complessità dell’espressione artistica di Kiefer che nel 2022 fu protagonista proprio a Venezia, durante la 59a Biennale, di un’installazione a Palazzo Ducale celebrata in tutto il mondo.
Urbino – A Palazzo Ducale di Urbino, sede della Galleria Nazionale delle Marche, c’è molta attesa per Federico Barocci. Urbino, 1535-1612, a cura di Luigi Gallo e Anna Maria Ambrosini Massari, la grande mostra monografica che dal 21 giugno sarà incentrata sulla figura di Federico Barocci, il grande pittore urbinate vissuto a cavallo tra Cinquecento e Seicento. Pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, Federico Barocci segnò per quasi un secolo la scena artistica italiana ed europea. Erede del classicismo raffaellesco, ispiratore del naturalismo dei Carracci e attento interlocutore del colorismo di Tiziano e Correggio, nell’ultima fase della sua carriera l’artista intuisce i successivi sviluppi del caravaggismo, creando pale d’altare in chiaroscuro le cui figure monumentali anticipano il linguaggio barocco. La grande esposizione sul pittore urbinate, che grazie ad un’accorta politica di relazioni culturali raccoglierà ben 80 opere provenienti dai maggiori musei italiani e stranieri, si chiuderà l’8 ottobre 2024 per lasciare spazio a nuovi progetti.
Catania – Particolarmente attesa, al Palazzo della Cultura di Catania, la grande mostra monografica che dal 20 gennaio fino al 7 luglio sarà dedicata a uno dei più famosi rappresentanti del surrealismo, Joan Mirò. L’esposizione – curata da Achille Bonito Oliva e dal titolo “Mirò. La gioia del colore” – proporrà un’ottantina di opere tra dipinti, acquerelli, disegni, tempere, sculture e ceramiche, unitamente a una selezione di opere grafiche, libri e documenti. Completerà il percorso espositivo una serie di fotografie e di filmati dedicati alla sfera più intima del maestro del colore e della gioia nell’arte.
Gli anniversari – Da considerare, infine, che in fatto di arte, il 2024 sarà un anno particolarmente “affollato” di anniversari che ovviamente saranno celebrati anche da iniziative espositive. Per esempio saranno gli 80 anni dalla morte di Edvard Munch e non a caso a Oslo, in Norvegia, nel museo che porta il suo nome tra aprile e agosto è prevista una grande mostra dedicata alla rappresentazione della natura. Saranno gli 80 anni dalla morte anche di Piet Mondrian, il pittore olandese noto per le linee nere e per i rettangoli rossi, giallie blu; e ancora, alla fine di giugno scatterà il 450° anniversario della morte di Giorgio Vasari (progettò, tra gli altri, gli Uffizi e il Corridoio Vasariano), così come del suo principale committente, il Duca (e poi Granduca) Cosimo I de’ Medici. Gli amanti di Frida Kahlo, altra icona dei nostri tempi, si preparino: il 13 luglio saranno i 70 anni dalla sua morte; per chi ha la fotografia in bianco e nero nel cuore, all’inizio di agosto si celebreranno i 20 anni dalla scomparsa del grande Henri Cartier-Bresson, mentre a novembre saranno trascorsi 70 anni dalla scomparsa di un altro Henri – in questo caso Matisse –; infine in dicembre tutti a ricordare gli 80 anni dalla dipartita del moscovita Vasilij Kandinskij, uno degli artefici dell’astrattismo nell’arte.