È morto a 98 anni Jacques Delors, uno dei padri politici dell’Unione europea. È stato presidente della Commissione Ue tra il 1985 e il 1995 e ministro dell’Economia francese tra il 1981 e il 1984. L’annuncio è arrivato alla Afp dalla figlia Martine Aubry. “È morto stamattina nella sua casa di Parigi, nel sonno”, ha detto la sindaca socialista di Lille. Favorito nei sondaggi, Jacques Delors spense le speranze della sinistra rifiutandosi di candidarsi alle elezioni presidenziali del 1995, una rinuncia annunciata in diretta televisiva l’11 dicembre 1994 davanti a 13 milioni di telespettatori, cogliendo di sorpresa gran parte della classe politica e la giornalista Anne Sinclair di cui era ospite.

Delors è nato a Parigi nel 1925 e ha iniziato nel 1945 la carriera alla Banque de France, dove ha lavorato sino al 1962. E’ stato membro della Consiglio economico e sociale. Nella sua lunga carriera anche il ruolo di membro del Gabinetto del primo ministro Jacques Chaban-Delmas (1969-1972). Delors è stato, inoltre, professore associato presso l’Università di Paris-Dauphine (1974-1979) e ha insegnato anche all’Ecole Nationale d’Administration. La carriera politica lo ha visto dal 1974 membro del Partito socialista francese, nelle cui fila è stato eletto deputato del Parlamento Europeo dove ha presieduto la Commissione Affari Economici e Monetari fino al maggio 1981. Poi gli incarichi ai vertici delle istituzioni europee. Nel 1985 è stato nominato Presidente della Commissione Europea per tre mandati fino al 1995. Dal 1992 al 1996 ha presieduto la Commissione Internazionale dell’Unesco per l’Educazione per il 21° secolo. L’Unione economica e monetaria è stata l’asse centrale del Trattato di Maastricht, sul quale Delors si è impegnato intensamente. Dal 1995 al 1999, il politico ed economista francese è stato Presidente del Board del Collegio d’Europa Bruges. Nell’ottobre 1996, Delors ha fondato il think tank europeo Notre Europe, divenuto nel 2012 Notre Europe – Istituto Jacques Delors, di cui ha poi avuto il ruolo di Presidente fondatore.

“Architetto dell’Europa”, lo definisce Libération: Delors è alla guida della Commissione Ue quando nel 1987 entra in vigore l’Atto unico europeo, che permette di portare a termine la costruzione di un mercato unico. E fu lui a gettare le basi del programma Erasmus: “Ho avuto l’idea di Erasmus ancor prima di diventare presidente della Commissione. Il mio problema era quello di convincere la signora Thatcher, e ci sono riuscito”, raccontò poi lo stesso Delors a France 5, come ricorda France Info.

“Con la morte di Jacques Delors, l’Ue perde un gigante. Ultimo cittadino onorario d’Europa, ha lavorato instancabilmente, come presidente della Commissione europea e membro del Parlamento europeo, per un’Europa unita”, scrive su X la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. “Generazioni di europei continueranno a beneficiare della sua eredità”.

Il presidente francese Emmanuel Macron lo ricorda come “uomo di Stato del destino francese. Artigiano inesauribile della nostra Europa. Combattente per la giustizia umana”, aggiungendo che “il suo impegno, i suoi ideali e la sua rettitudine ci ispireranno sempre” . “L’Europa moderna sta oggi perdendo il suo padre fondatore. Tristezza e lacrime. Silenzio e rispetto per la forza della sua autorità morale. L’impegno totale per continuare la sua lotta per l’integrazione europea”, il commento dell’ex europarlamentare e premier italiano Enrico Letta.

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