Una 23enne, madre di un bambino di 3 anni, è morta ieri 26 dicembre all’Ospedale di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, in circostanze ancora da chiarire. La Procura di Caltanissetta ha aperto un’inchiesta e disposto il sequestro della salma della giovane, Fabiana Alessi. A presentare la denuncia è stata la famiglia: i parenti hanno presentato l’esposto perché, a loro dire, ci sarebbero state delle negligenze nel prestare soccorso alla donna. Intanto anche l’Asp di Caltanissetta ha aperto un’indagine interna per verificare eventuali responsabilità e il medico in servizio ha sporto denuncia per aver ricevuto minacce di morte.
Secondo la ricostruzione dei familiari, la giovane donna era a casa quando improvvisamente, intorno alle 18, ha avuto un malore e si è accasciata. Il marito, Simone Barresi, ha immediatamente chiamato il 118 mentre tentava di soccorrere la donna, che non riusciva a respirare. La giovane coppia abita a circa 200 metri dall’Ospedale, ma a quanto riferiscono è stata inviata un’ambulanza non medicalizzata. Il medico del pronto soccorso, unico in servizio, non è potuto uscire per dare soccorso, perché impossibilitato a lasciare il presidio scoperto, e ha quindi incaricato il collega della guardia medica, il quale – secondo la testimonianza – è arrivato dopo più di mezz’ora. Alla ragazza è quindi stato praticato dagli operatori del 118 il massaggio cardiaco ed è stata defibrillata. I tentativi di rianimarla sono andati avanti per circa un’ora. Al suo arrivo in ospedale, secondo i parenti, la ragazza era ancora viva, ma è morta poco dopo.
Intanto Vincenzo Marino, il medico cardiologo che ieri pomeriggio stava svolgendo da solo il servizio al pronto soccorso di Mazzarino, ha denunciato ai carabinieri di aver ricevuto minacce di morte da parte dei familiari della giovane. Il medico è anche sindaco di Mazzarino. Marino era l’unico medico di guardia e quando è stato chiamato per aiutare la giovane mamma che si trovava a casa, e ha riferito che non poteva allontanarsi perché sarebbe incorso nel reato di interruzione di pubblico servizio. Il sindaco, che ha presentato una denuncia per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, temendo per la propria incolumità, ha trascorso la notte in ospedale.
“Ieri stavo svolgendo servizio nella fascia oraria che va dalle 14 alle 20″, ha spiegato Marino, “ed ero l’unico medico in servizio al pronto soccorso di Mazzarino. Alle 18.45 è venuto il padre della ragazza con un altro signore chiedendomi di assistere la figlia che stava male e che non respirava bene. Ho spiegato che non potevo abbandonare il posto di lavoro perché sarebbe stata interruzione di pubblico di sevizio. Ho detto dunque di farla venire in ospedale per assisterla visto che a casa della ragazza c’erano già gli operatori del 118 che la stava rianimando”. Secondo il medico i due familiari della donna sono poi tornati in ospedale “minacciandolo di morte“. Per Marino “la paziente è giunta in pronto soccorso già morta”. “Abbiamo provato a rianimarla, ma senza speranze e solo per l’insistenza dei parenti, conscio del fatto che non si poteva fare più nulla” aggiunge.