I 185 licenziamenti all’ex Gkn di Campi Bisenzio sono stati bloccati da un giudice del lavoro del Tribunale di Firenze. A presentare il ricorso, a inizio dicembre, era stata la Fiom Cgil, lamentando il comportamento antisindacale tenuto da Qf – che ha acquistato l’ex Gkn – durante l’intera vicenda. Il giudice ha confermato la “correttezza delle posizioni” dei metalmeccanici della Cgil riconoscendo la fondatezza del ricorso e giudicato “antisindacale” lo sviluppo dei licenziamenti che sarebbero scattati a gennaio. Si tratta della seconda volta in cui un tribunale li stoppa: era infatti già accaduto – sempre su ricorso della Fiom – quando Gkn aveva aperto la crisi della fabbrica fiorentina violando l’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori.

“Questo è l’ennesimo atto concreto a tutela di tutti i lavoratori che da quasi 3 anni sono in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro: scioperi, manifestazioni, di una vertenza diventata simbolo che va oltre i cancelli dello stabilimento”, scrivono in una nota il segretario generale della Fiom Michele De Palma e il leader fiorentino del sindacato Daniele Calosi commentando la buona riuscita del ricorso, curato dall’avvocato Andrea Stramaccia dello studio legale Bellotti e dall’avvocato Franco Focareta della Consulta giuridica nazionale della Fiom.

“Insieme alle lavoratrici e ai lavoratori abbiamo messo in campo tutte le iniziative a difesa dell’occupazione e per la ripresa produttiva – aggiungono – in quello stabilimento e continueremo a farlo, vorremmo ricordare che i lavoratori metalmeccanici delle provincie di Firenze, Prato e Pistoia hanno fatto 12 ore di sciopero per sostenere questa battaglia”. Per i due esponenti del sindacato “ora è il momento di affrontare la fase di rilancio produttivo del sito, favorire la nascita di un condominio industriale e analizzare profondamente il piano industriale della cooperativa dei lavoratori e farne una reale possibilità di garanzia utilizzando il tempo in più che il Tribunale di Firenze ci ha concesso, forti dell’esito del ricorso che abbiamo presentato”. A loro avviso “ci sono tutti gli strumenti per farlo, sia statali che regionali: nessuno può più accampare scuse”.

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