La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è affetta da una sindrome otolitica. È questa la causa dell’indisposizione della premier, che avrebbe dovuto tenere alle 11 la conferenza stampa di fine anno con i giornalisti, già rimandata una prima volta il 21 dicembre per un’influenza. Il disturbo, come spiegano i suoi collaboratori, è stato diagnosticato mercoledì dopo la visita a casa di un otorino che ha eseguito il trattamento che implica manovre di riposizionamento degli otoliti.
Prima della visita si era ipotizzato per Meloni sia i postumi dell’influenza che una possibile labirintite. Il problema, il cui nome scientifico è invece ‘vertigine posizionale parossistica benigna’, ha provocato a Meloni vertigini e nausea, costringendola a stare a letto, al buio, per quasi due giorni. Dopo le manovre effettuate dall’otorino, già giovedì mattina la presidente del Consiglio è riuscita ad alzarsi, anche grazie ad un collare che le sostiene il collo limitandone i movimenti, ed appare in via di miglioramento tanto da riuscire anche a parlare al telefono.
Gli otoliti si trovano all’interno del timpano, nell’orecchio interno, e possono essere paragonati a dei “sensori” dell’equilibrio. Si tratta di “sassolini” responsabili dell’equilibrio insieme alle ciglia sensoriali, contenute all’interno di ampolle interne all’osso e piene di endolinfa. Quando muoviamo la testa gli otoliti, più pesanti della linfa, fanno deflettere le ciglia delle cellule sensoriali. Così viene inviato un segnale al cervello per recepire lo spostamento della testa nello spazio. In caso di sindrome otolitica, i segnali di rotazione sono violenti e causano un disturbo a ogni movimento della testa.