I banchi della maggioranza? Sostanzialmente deserti. I posti del governo? Non c’è anima viva, tanto che i lavori devono iniziare con oltre venti minuti di ritardo quando solo l’arrivo di una sottosegretaria rompe quello che le opposizioni definiscono un “mix di arroganza e sciatteria istituzionale”. La legge di Bilancio approda alla Camera, ma il centrodestra se ne infischia. Il provvedimento più importante dell’anno, ancora da approvare a tre giorni dall’esercizio provvisorio, sembra poi non interessare più di tanto a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che se la prendono comoda. Sono pur sempre giorni lenti, tra una festività e l’altra.
Così, con l’esame della manovra in programma alle 9, i lavori a Montecitorio ritardano. La discussione generale – 26 iscritti a parlare – inizia con oltre venti minuti di ritardo perché non c’è neanche un rappresentante del governo in Aula. Un’assenza che ha provocato la dura protesta delle opposizioni alla ripresa dei lavori. E diversi deputati hanno fatto notare, per altro, le larghissime assenze anche tra i deputati del centrodestra, oltre a reclamare la presenza nell’emiciclo del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, giovedì presente in commissione Bilancio. Tra le voci più critiche c’è quella di Elena Bonetti, vicepresidente del gruppo Azione-PER: “Inizia la discussione della legge di bilancio in aula alla Camera il 28 dicembre, record negativo del Governo Meloni”.
In un tweet al quale ha allegato la foto in evidenza in questo articolo, l’ex ministra si è scagliata contro il comportamento di maggioranza ed esecutivo: “Aula convocata alle 9, Governo assente. Arriva in ritardo di 25 minuti una sottosegretaria. Nessun ministro presente. Banchi della maggioranza ‘molto partecipati’. Un mix di arroganza e sciatteria istituzionale senza precedenti e che offende il Paese”, ha scritto. La discussione generale si protrarrà fino al primo pomeriggio, quando avrà inizio l’esame degli emendamenti che sono stati presentati al testo approvato dal Senato e che dovrà essere licenziato a Montecitorio entro domani, 29 dicembre.