La Russia “combatterà per (almeno) cinque anni” in Ucraina. È quanto avrebbe dichiarato presidente russo Vladimir Putin lo scorso marzo al suo omologo cinese Xi Jinping, secondo quanto riporta la testata giapponese Nikkei Asia, che cita diverse fonti anonime a conoscenza delle manovre diplomatiche tra i due Paesi. Secondo il settimanale, durante la visita di Xi in Russia, Putin ha voluto riassumere così una situazione che all’epoca non era favorevole a Mosca, assicurando al leader cinese che alla fine la Russia avrebbe vinto la guerra. Secondo l’interpretazione di Nikkei Asia l’apertura del leader russo a un cessate il fuoco – riportata dal New York Times la scorsa settimana – potrebbe significare che Putin desideri semplicemente creare l’illusione di muoversi verso una tregua o addirittura la pace in vista delle elezioni presidenziali russe di marzo, ritenendo che questo possa favorirlo alle urne.
Intanto lo stato maggiore di Kiev, nel briefing giornaliero, ha dichiarato che l’esercito russo sta cercando di avanzare su sette fronti in Donetsk e Lugansk. I militari ucraini hanno infatti respinto pesanti attacchi nella regione di Kharkiv, in direzione di Kupyansk, a Lyman, a Serebryansk (Lugansk). Combattimenti sono in corso anche sulla linea del fronte a Bakhmut (Donetsk) e ad Avdiivka. Secondo lo stato maggiore ucraino le forze della difesa nelle ultime 24 ore “hanno eliminato 920 militari russi, portando le perdite totali delle truppe del Cremlino a circa 356.670 soldati uccisi”. Parla di “mese più difficile“, intanto, il portavoce del raggruppamento delle truppe ucraine di Tavria, Oleksandr Shtupun, citato da Ukrinform. “Il nemico ha attaccato Marinka e Avdiivka senza tregua, ha subito pesanti perdite, ma continua ad avanzare – ha detto .- Cercano risultati prima della fine dell’anno o forse hanno altre scadenze”. “Se contate il numero di assalti e la pressione sulle nostre unità l’ultimo mese di quest’anno è il più difficile”, ha concluso.
E mentre gli Stati Uniti hanno annunciato l’ultimo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina per quest’anno – con un invio da 250 milioni di dollari – il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, commenta: “Nonostante il fallimento della ‘controffensiva’ delle forze armate ucraine, l’Occidente alza la posta in gioco continuando a fornire armi sempre più letali e a lungo raggio a Kiev”. In un’intervista esclusiva all’agenzia di stampa russa Tass Lavrov ha aggiunto che “vengono fornite armi della Nato, tra cui munizioni a grappolo e proiettili con uranio impoverito”. Ministro degli esteri russo che ha anche messo in guardia l’Armenia sul suo avvicinamento all’Alleanza Atlantica. “Spero che Erevan sia consapevole del fatto che qualsiasi approfondimento della cooperazione con la Nato potrebbe farle perdere la sovranità nella sfera della difesa e della sicurezza nazionale”, ha detto Lavrov sottolineando che quest’anno l’Armenia ha tenuto decine di esercitazioni congiunte con l’Alleanza atlantica.
Non solo l’Armenia, Mosca lancia messaggi anche alla Finlandia, che invece è entrata da pochi mesi nella Nato. In merito all’adesione all’Alleanza “non capisco proprio come la Finlandia ne tragga vantaggio“, ha detto in un’intervista a Ria Novosti Mikhail Ulyanov, rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali a Vienna. “Abbiamo vissuto con calma, pacificamente e all’improvviso ci siamo trovati tra la Russia e la Nato, ma sono nostri vicini, e se ci fosse un aggravamento della situazione, a soffrire sarà innanzitutto la stessa Finlandia, cosa che non vorrei”, ha detto Ulyanov.