L’inchiesta che ha portato Tommaso Verdini ai domiciliari non è sembrata una grande notizia ai tre giornali nazionali editi dalla famiglia di Antonio Angelucci, parlamentare della Lega guidata da Matteo Salvini e incidentalmente grande amico – nonché già stipendiato come manager proprio dagli Angelucci – del padre Denis, “suocero” dello stesso leader del Carroccio. La vicenda legata agli appalti Anas è stata letteralmente imboscata da Il Giornale, Libero e Il Tempo che fanno capo alla Tosinvest, di cui Denis Verdini (pure lui indagato) è tra l’altro stato manager fino al 2019.
Una questione di “area” politica, si dirà, ma anche una questione di relazioni: Verdini vanta da sempre una profonda sintonia con Antonio Angelucci, che gli prestò anche 10 milioni per ripianare un suo debito col Credito fiorentino. Un groviglio armonioso arricchito dai rapporti familiari di Salvini con i Verdini: il ministro delle Infrastrutture è fidanzato con Francesca, la sorella di Tommaso. Fatto sta che di fronte all’inchiesta per corruzione che coinvolge Verdini jr. i tre quotidiani sembrano aver deciso una linea soft, molto soft.
Il Giornale – l’ultimo arrivato nella “famiglia” Tosinvest – ha scelto di non aver alcun richiamo della notizia in prima pagina. Un articolo a pagina 9 dà conto dei “nuovi guai” per i Verdini e nel catenaccio esplicita: “Il figlio dell’ex senatore ai domiciliari”. Scelta simile a quella di Libero che, sempre a pagina 9, in un più sobrio colonnino, spiega ai lettori: “Corruzione, indagato Verdini. Domiciliari al figlio”.
Tantissimo in confronto a Il Tempo. Il quotidiano romano piazza al notizia dell’inchiesta nella pancia di pagina 8 e prova ad annacquare la questione in ogni modo. Titolo: “Commesse Anas, cinque ai domiciliari”. Chi sono questi cinque accusati? Se proprio è caduto l’occhio su quel boxone, una volta che si è letto il titolo, bisogna scoprirlo dal catenaccio: “La procura di Roma ipotizza corruzione anche per Verdini junior”. Nella costruzione della pagina, sovrastata dall’Italia a letto con la febbre proprio a Capodanno, è stata privilegiata un’altra indagine certamente più rilevante per portata dei fatti contestati e presunto malaffare: “Ferragni sotto inchiesta pure a Prato”. E a essere precisi, l’imprenditrice digitale non è neanche indagata.