“Occupare due scuole a Firenze, non per manifestare pacificamente le proprie idee, ma per fare ventimila euro di danni su arredi, porte, banchi, pareti è davvero assurdo. Chi ha fatto tutto ciò risponderà di questi danni. La riforma della scuola comincia dal rispetto”. A lanciare la denuncia su X è stato primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, che come sindaco della Città Metropolitana è a capo anche delle strutture delle scuole secondarie di secondo grado. Nei giorni scorsi, il liceo scientifico Macchiavelli – Capponi e l’artistico Alberti Dante erano stati al centro delle manifestazioni studentesche che avevano occupato le sedi di Magliabechi e San Gallo. Nella prima scuola i ragazzi avevano deciso di alzare la voce contro “il crescente malessere psicologico degli alunni” e “l’eccessivo carico di compiti e di interrogazioni” mentre al Dante avevano deciso di dire stop alle lezioni “contro il patriarcato e l’inadeguatezza delle nostre sedi”. Cinque, sei giorni di gestione autonoma della scuola che hanno creato un danno da 15-20mila euro che Nardella ora non intende lasciar cadere nel vuoto.
I tecnici hanno fatto un primo sopralluogo nei giorni scorsi e consegnato allo stesso sindaco un report con tanto di fotografie dettagliate e lista di tutto ciò che è stato rotto: macchinette del caffè e delle vivande devastate; vetri, porte, muri imbrattati; porte divelte; impianti elettrici manomessi; armadi scassati; bagni resi totalmente inagibili. Una situazione che il primo cittadino di Firenze non intende tollerare. Contattato da IlFattoQuotidiano.it, Nardella dice: “Non sono contrario alle occupazioni, sia chiaro. Io stesso le ho fatte da studente. Possono anche essere dei momenti di confronto e di protesta utili ma se diventano un’occasione per distruggere una scuola magari facendo intervenire anche delle persone esterne allora così non va”.
Nardella non ha l’ambizione di dare una lezione a nessuno, non vuole essere definito sindaco sceriffo ma ci tiene a ribadire un concetto: “Non può passare l’idea che si può fare tutto in una città, in una scuola. Molti degli stessi studenti che hanno occupato non hanno condiviso il fatto che altri, una minoranza, abbiano creato questi danni a carico dell’intera società. E’ mio compito far emergere un messaggio che sia d’educazione civica: non si può protestare per una scuola migliore e poi peggiorarla. E’ una contraddizione”.
In queste ore la Digos sta indagando per verificare chi ha messo piede nei due istituti e chi è stato responsabile di quanto accaduto. “Quello che è successo in queste due scuole – spiega il sindaco – è grave e deve diventare un fattore educativo, un modo per far sì che si apra una riflessione sulle occupazioni”. Gli uffici sono già al lavoro per ripristinare la situazione prima dell’inizio delle lezioni in modo che non ci siano ripercussioni sull’attività scolastica.