“Amici e amiche, si chiude il 2023 che ci lascia l’amaro in bocca per molte cose”. Inizia così il videomessaggio di fine anno postato da Giuseppe Conte sui social. Il leader di M5S critica l’operato del governo a guida Meloni, definendolo “arrogante” e denuncia il “ritorno di vecchie liturgie della politica” e a tal proposito ricorda il caso della fermata ad personam del Frecciarossa per il ministro e cognato della premier Lollobrigida, vicenda sollevata dal Fatto Quotidiano. Poi accusa l’esecutivo di non aver tutelato le fasce più deboli della popolazione e le imprese. “Chi deve provare vergogna è una classe politica che ha chiesto voti per aiutare il nostro Paese e una volta arrivata a palazzo, ha voltato le spalle alle famiglie e alle imprese in difficoltà. La medesima arroganza si manifesta quando il governo predica la meritocrazia ma solo per gli altri, mentre riserva privilegi e favori per i propri familiari, i sodali di partito, gli amici degli amici…”. “Nel 2024 – promette l’ex premier – continueremo la nostra battaglia per alzare gli stipendi e contrastare il precariato selvaggio, e daremo battaglia anche sulla nostra proposta di riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio, con cui pensiamo a un Paese in cui le persone abbiano più tempo per famiglia, affetti, passioni, diventando così anche più soddisfatte e produttive sul lavoro”. Conte dedica poi un passaggio alle due guerre in corso in Ucraina e nella Striscia di Gaza e alla posizione del nostro governo. “Ogni giorno vengono spezzate delle vite, anche di donne e bambini. E l’Italia cosa fa? È possibile che il nostro Paese, da anni la culla della civiltà giuridica, fino a poco tempo fa la più credibile e tenace frontiera del dialogo, sia solo oggi capace di inviare armi in Ucraina o di fare come Ponzio Pilato a Gaza dove è in corso una carneficina di dimensioni epocali? Non è questa la nostra Italia”
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