Difficile fare un bilancio dell’anno appena passato, un annus horribilis: le ragazzine di Caivano stuprate, Giogio’ il musicista di 24 anni ammazzato per un parcheggio e adesso un clochard che muore dietro il palco del concerto di Capodanno, a pochi metri dalla prefettura.
Partirei da quest’ultimo. Intanto complimenti al neo/prefetto Di Bari per aver messo a punto un piano d’emergenza infallibile. E meno male che il concertone è stato disertato da napoletani e turisti. Degli attesi 40mila, spalmati in due giorni, sono arrivati un paio di migliaia. Ma la città è stata messa a ferro e a fuoco in attesa della presunta invasione barbarica dalle periferie (che meno male non c’è stata): abbiamo traffico paralizzato, quartieri blindati, tra cui Chiaia/Montedidio, turisti esasperati e residenti che se mettevano il naso fuori casa non potevano ritornarci.
Ministro Sangiuliano, mi rivolgo a Lei, in varie occasioni ha gridato: rispetto dei luoghi all’altezza della Storia che rappresentano. Dunque delimitare il perimetro (compresa la facciata di Palazzo Reale) di una delle piazze più belle al mondo con file interminabili di gabinetti mobili non era proprio né un bel vedere, né un bel sentire di olezzi corporali. I cessi non hanno risparmiato neanche la prefettura.
Non mi sembra che ci siano stati concertoni a Piazza San Pietro, a Napoli il Plebiscito lo chiamano proprio il mini Vaticano, o a piazza San Marco o Milano. Nelle altre città gli amministratori locali tutelano il bene comune. Da noi NO.
Altri tempi, quando l’allora sindaco e governatore Antonio Bassolino invitava in piazza Carlos Santana, Lucio Dalla, Pino Daniele. Ci venne perfino Bruce Springsteen. Adesso invece abbiamo a Piazza Plebiscito la sagra della torta nunziale, a Piazza Municipio i friarielli di Coldiretti e a Maschio Angioino la fiera del baccalà. Avendo uno spazio a disposizione per ospitarli, la Mostra d’Oltremare. E si decongestiona il centro storico.
Non si meravigli dunque se Napoli non è più sulla breccia… Il turismo non è più una leva economica o comunque non basta. Dietro non c’è stata nessuna politica di incentivo. Anzi direi il contrario. Dopo il Boom lo Sboom. Il 50 per cento delle case vacanze vuote, lo dica Lei alla sua collega Santanchè. Ad ammetterlo sono le stesse piattaforme Booking e Airbnb, i turisti a Natale non hanno premiato il Bel Paese. Ma a Napoli le cifre sono più allarmanti. E finalmente i nonni potranno uscire dalla naftalina dei ripostigli (ovviamente è una battuta). A Napoli hanno affittato l’inaffittabile, cantine e bassi senza idoneità abitativa e nessuno controllo da parte di chi dovrebbe vigilare.
“Festa, Farina, Forca e… Fregatura per i residenti” – è l’altro grido di dolore di Antonella Esposito Gagliardo, è l’avvocato abituata a difendere l’indifendibile, adesso lo è anche delle madri delle bambine di Caivano. E’ diventata virale la sua petizione on line “Liberiamo Piazza Plebiscito”. Portiamo i concerti in periferia e riqualifichiamo zone di degrado.
Il concerto di Geolier, il rapper piu’ famoso del momento, davanti alle Vele di Scampia, ha “spaccato” come si dice in gergo. Invece ci aspettano a Piazza Plebiscito ancora sei giorni del concerto di Gigi D’Alessio. Pietà.
Ministro Sangiuliano, Lei ha dimostrato di avere visione politica, ci metta una buona parola. Chi ama Napoli, fatele un regalo, firmate la petizione ✍️