Erano in migliaia radunati a a Kerman, in Iran, per le celebrazioni del quarto anniversario dell’uccisione del generale Qassem Soleimani quando due esplosioni hanno investito la folla. Sono almeno 95 i morti – rivisti al ribasso dai 103 inizialmente dichiarati dalle stesse autorità – accertati nei pressi del cimitero dove è sepolto il capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana, ucciso il 3 gennaio del 2020 in Iraq in un’operazione degli Stati Uniti. Le esplosioni, probabilmente causate da due bombe – almeno secondo le ricostruzioni ufficiali – sono avvenute a distanza di 20 minuti l’una dall’altra: la prima nei pressi di un parcheggio a circa 700 metri dalla tomba di Soleimani, la seconda a un chilometro dal Cimitero dei Martiri proprio mentre la folla scappava e cercava di allontanarsi. I feriti sarebbero quasi 200. Gli “odiosi criminali” dietro al duplice attentato di Kerman avranno una “risposta severa” e la “giusta punizione“, ha detto la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, citato dall’agenzia Irna. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha condannato quello che ha definito un “atto vigliacco” e ha assicurato che “gli autori saranno presto identificati e puniti dalle capaci forze dell’ordine e di sicurezza”. “I nemici della nazione dovrebbero sapere che tali azioni non potranno mai turbare la solida determinazione della nazione iraniana”, ha aggiunto Raisi in una nota.
Il capo della Mezzaluna Rossa della provincia di Kerman, Reza Fallah, ha raccontato all’Irna – l’agenzia di stampa che opera sotto il controllo diretto del governo iraniano – che “i feriti vengono evacuati, ma la grande folla ha bloccato le strade che portano al cimitero”. “La prima esplosione – ha ricostruito – è avvenuta a 700 metri e la seconda a un chilometro di distanza dalla tomba del generale Soleimani. Non è chiaro se l’esplosione sia stata dovuta a bombole di gas o ad un attacco terroristico, ma la questione è oggetto di indagine da parte delle forze di sicurezza”, ha detto Fallah.
In precedenza, il sito di notizie giudiziario Nournews aveva affermato che diverse bombole di gas erano esplose sulla strada che porta al cimitero. Al contrario, secondo la tv di Stato iraniana non ci sono dubbi che si tratti di un “attacco terroristico“. Nel dare l’annuncio l’emittente ha citato il governatorato della regione di Kerman, dove si trova la tomba. E ancora più netto è stato il capo della magistratura iraniana, Gholamhossein Ejei, citato da Irna, che ha identificato negli Stati Uniti i mandanti del doppio attentato: “I terroristi dietro l’esplosione nel cimitero di Kerman sono mercenari di potenze arroganti (termine che l’Iran usa per gli Stati Uniti e i suoi alleati) e saranno certamente puniti”.
Dagli Usa il portavoce del dipartimento di stato, Matthew Miller, respinge le accuse escludendo alcun coinvolgimento statunitense: “Non ci sono informazioni indipendenti su quanto accaduto in Iran, è troppo presto per fare valutazioni ma non abbiamo alcun motivo di pensare che Israele sia coinvolto”, ha aggiunto Miller.
Per il ministro dell’Interno iraniano, Ahmed Vahidi la risposta dell’Iran a quest’”atto terroristico” sarà “potente e schiacciante” e sarà portata “nel più breve tempo possibile. La situazione a Kerman è normale e sotto il controllo delle forze dell’ordine”, ha aggiunto Vahidi in diretta tv. Il ministro ha precisato che la prima esplosione è avvenuta intorno alle 15 ora locale (le 12.30 in Italia), ma è stata la seconda, 20 minuti più tardi, a causare il maggior numero di vittime dal momento che ha colpito anche i soccorritori.
Anche il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze al leader supremo iraniano Ali Khamenei e al presidente Ebrahim Raisi per l’attentato avvenuto nella città di Kerman. Putin – riporta Ria Novosti – ha parlato di un atto “scioccante nella sua crudeltà e cinismo”. “Condanniamo con forza il terrorismo in ogni sua forma e manifestazione e riaffermiamo il nostro impegno a combabbere senza compromessi questo male”, ha concluso Putin. Ha “condannato fermamente” l’attacco di oggi in Iran anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. È intervenuto anche un portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’Ue esprimendo “solidarietà al popolo iraniano. Questo atto di terrore ha provocato un bilancio sconvolgente di morti e feriti tra i civili. I nostri pensieri sono ora rivolti alle vittime e alle loro famiglie. I responsabili devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni”, ha dichiarato.