Una lunga battaglia per chiedere l’applicazione del contratto di categoria, tra passaggi di proprietà e continui cambi di appalto che finivano per peggiorare sempre più le condizioni di vita e di lavoro degli addetti. A fine estate dall’azienda la proposta di firmare un contratto come agricoli e florovivaistici, in alternativa solo il licenziamento. Ma dopo 152 giorni di vertenza il prossimo 8 gennaio tutti gli operai del macello di Baldichieri, in provincia di Asti, torneranno al lavoro e smonteranno la “tenda rossa della resistenza”.
Per tutti i 106 lavoratori è arrivata, infatti, la firma dell’accordo che assicura loro il contratto dell’industria alimentare e l’impiego full time, senza periodo di prova: “Una splendida calza della Befana, vincono i lavoratori.”, esulta in un comunicato Flai Cgil. Si chiude così una vera e propria maratona iniziata il 3 agosto del 2022. “In quei giorni non sapevamo nemmeno se avremmo avuto le forze per arrivare a metà percorso – ricorda soddisfatta la segretaria astigiana della Flai Cgil, Letizia Capparelli – Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro con ottimismo, facendo tesoro di questa preziosa esperienza”.
Il 28 dicembre sono stati firmati gli accordi finali della vertenza: i 106 lavoratori “hanno ottenuto non i 300 euro proposti dall’azienda all’inizio della vertenza, ma un risarcimento danni che per molti operai è stato di 25mila euro”, spiega la Cgil. “È finito un 2023 che per questi uomini e loro famiglie è stato molto complicato – spiega Giovanni Mininni, segretario generale nazionale della Flai Cgil – solo grazie alla loro tenacia e perseveranza, l’anno si è chiuso nel migliore dei modi. Siamo stati al loro fianco anche con una raccolta di fondi, per non cedere di fronte al consueto inaccettabile ricatto occupazionale, offrendo un contratto, quello dell’agricoltura, che non riconosceva la loro professionalità”. “Non possiamo non essere orgogliosi di aver sostenuto questa giusta battaglia fin dall’inizio”, aggiunge il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo: “Tutti i lavoratori sono stati riassunti e potranno esercitare la loro professionalità inquadrata e retribuita finalmente nel modo corretto”, ha concluso. Venerdì si tolgono i picchetti, si riavvolgono i tiranti e si rimettono i teloni a posto e i lavoratori riprenderanno il loro lavoro nel macello.