Dopo 48 ore di meditazione per raccogliere le idee e valutare il da farsi Luca Campana, il 31enne ferito la notte di Capodanno da un colpo di pistola del deputato di Fdi Emanuele Pozzolo, ha presentato una querela in procura, a Biella. Al giovane, colpito alla coscia sinistra, i medici dell’ospedale hanno estratto il proiettile dimettendolo la mattina del 1 gennaio con 10 giorni di prognosi e le stampelle. Campana si è presentato negli uffici della procura in qualità di persona offesa insieme all’avvocato Marco Romanello ed è stato sentito dagli inquirenti. Campana ha negato di avere maneggiato la pistola nel momento in cui è partito lo sparo come lasciato intendere da Pozzolo, che è indagato per lesioni e altri reati. “Io sono un semplice operaio e lui è un politico” ha dichiarato Campana a Corriere Tv spiegando il motivo per il quale solo oggi ha presentato una querela. “Poteva andare molto peggio, alla festa c’erano dei bambini”.
La versione di Pozzolo smentita – Il politico continua a sostenere, ma non lo ha fatto ancora davanti ai pm, di non aver sparato e aveva fatto sapere che la pistola era scivolata a terra e che era stata raccolta. Una versione dei fatti smentita dalla testimonianza di uno dei presenti, un agente di polizia che ha dichiarato di aver visto il deputato sparare perché era lì vicino. E oggi smentita a verbale dalla vittima che è genero del capo scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che era presente alla festa ma lontano da Pozzolo e gli altri al momento dello sparo.
Le testimonianze dei presenti, bambini esclusi, sono state acquisite ora tutte dalla procura di Biella e dai carabinieri, che si stanno occupando del caso e che già ieri avevano iniziato ad ascoltare i presenti. Lo spavento per il colpo della piccola arma da fuoco e il ferimento sono nel racconto di tutti, con la corsa poi da una parte a tranquillizzare i bambini presenti, portati in un’altra stanza per calmarli, e dall’altra a chiamare i soccorsi per Campana. Che già ieri quando la versione di Pozzolo cominciava a circolare (“Forse si è ferito da solo, mentre prendeva l’arma che era caduta a terra”) aveva fatto sapere: “Assolutamente no. Non è andata come dice Pozzolo. Io non ho mai toccato quella pistola, figuriamoci se l’ho raccolta dal pavimento”. Il parlamentare da sempre ha detto agli investigatori che di non “essere stato lui a sparare”.
L’inchiesta e i testimoni – L’inchiesta, in attesa dello stub analizzato dai Ris di Parma, verte sulle testimonianze dei partecipanti alla festa che paiono convergere: era il deputato di FdI a tenere sul palmo la mini pistola, una calibro 22 di dieci centimetri di lunghezza e 130 grammi di peso. “Non l’ha puntata contro nessuno, l’aveva in mano e probabilmente è partito il colpo. Involontariamente di sicuro sì, ma questo colpo è partito“, racconta uno dei presenti. Che, come gli altri, non si capacita del fatto che Pozzolo abbia tirato fuori di tasca la pistola. “Non riusciamo a capire, non c’era nessun motivo – afferma -. Era l’una e mezza e fino a quel momento nessuno di noi aveva esploso nemmeno un botto. Siamo contrari, c’erano dei bambini e anche degli animali domestici. Questa persona peraltro non era nemmeno invitata alla festa, è passata di lì giusto per fare gli auguri”, spiegano le testimonianze. Un’altra testimonianza raccolta dalla Stampa riporta le parole che Pozzolo avrebbe pronunciato quella sera: “Sono rovinato“. Oggi in conferenza stampa la premier Giorgia Meloni ha spiegato di averlo deferito ai provibiri del partito e di averne chiesto la sospensione.