“Sulle quattro ruote dimostro al mondo che una donna può tutto”. È il manifesto della bolognese Rebecca Busi, l’unica pilota italiana al via della 46esima edizione della Dakar, che comincia venerdì 5 gennaio. Per lei è già la terza partecipazione, dopo l’esordio nel 2022 nella leggendaria corsa nel deserto. Questa volta però la consapevolezza è maggiore, dopo il quarto posto conquistato al campionato mondiale di Rally Raid nel 2023. Anche quello un record per una pilota italiana.
Nel 2022 Rebecca Busi fu, alla sua prima Dakar, la più giovane italiana ad aver mai partecipato alla competizione. Ora è al via da professionista, pronta a percorre con la sua Maverick Can Am X3 XRS RR i 7.900 km attraverso i deserti e le dune dell’Arabia Saudita, con partenza da AlUla sulle rive del Mar Rosso e arrivo a Yanbu. Una gara estenuante con le sue 7-8 ore al giorno di guida per due settimane, che richiedono la massima preparazione sia fisica che mentale. Accanto a Rebecca Busi ci sarà Sergio Lafuente, suo copilota dal Rally del Marocco, che con le sue 15 edizioni è Dakar Legend, come si usa dire dei veterani della gara, mentre suo padre sarà sulla macchina dell’assistenza, come dal primo anno: quello che era il suo sogno è stato realizzato dalla figlia.
La sua prima Dakar in Arabia Saudita Rebecca Busi l’ha voluta correre con un casco arcobaleno, come quello scelto da Lewis Hamilton nel 2021 per il penultimo Gran premio della stagione, corso proprio in Arabia Saudita. Anche se, al di là dei simboli, Rebecca la sua rivoluzione l’ha già fatta in un mondo ancora maschile come quello delle corse automobilistiche. “Credo che altri Paesi siano più bravi a valorizzare la presenza delle donne in contesti di questo tipo – racconta la pilota italiana – Penso a luoghi come la Spagna o il Sud America, dove le pilota sono delle vere e proprie star mediatiche. Non è una mia ambizione, il mio unico desiderio è correre. Ma sono certa che, se la mia storia fosse conosciuta, magari qualche ragazzina che vuole iniziare a correre e pensa di non potercela fare si sentirebbe meno sola. Ecco, se riuscissi a dare speranza anche a una sola ragazza, ne sarei felice”, conclude Rebecca Busi.
Chi è la pilota bolognese – Determinata, appassionata, concentrata sui suoi obiettivi: Rebecca Busi coltiva il sogno delle quattro ruote fin da bambina. Una passione ereditata dal padre e dallo zio. Il primo rallysta di moto con tre partecipazioni al leggendario Pharaon’s Rally, il secondo di auto. Le prime gara sono come navigatrice con papà Roberto alla guida, ma la testardaggine la porta a convincerlo, con l’aiuto di mamma, a mettersi lei al volante. Dopo aver venduto la sua macchina, chiede come regalo di Laurea (in Economia) il restante budget per partecipare alla sua prima gara, la Dakar appunto: giocarsi il tutto per tutto, subito.