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Gigi Buffon sposta il matrimonio con Ilaria D’Amico per “colpa” degli Europei: “Non abbiamo ancora deciso”

Dopo 10 anni di relazione, Gigi Buffon e Ilaria D'Amico si sposeranno. Il mese delle nozze era stato deciso, ma il nuovo ruolo dell'ex portiere ha modificato i piani della coppia

Questo matrimonio non s’ha da fare. Parola di Gigi Buffon e Ilaria D’Amico. Il ruolo da capo delegazione della Nazionale italiana sta impegnando a tutto tondo l’ex portiere della Juventus, tanto da dover ‘anticipare o posticipare’ le tanto desiderate nozze con la giornalista: “Sono 10 anni che stiamo insieme, siamo molto sereni e felici. Questa è la cosa più importante. Volevamo sposarci nel giugno 2024, ma per via dell’Europeo o slitta o anticipiamo, non abbiamo ancora deciso”, ha detto Buffon in un’intervista concessa al Corriere della Sera.

“Sono rientrata a casa, a Parma, e ho trovato il caminetto acceso, la musica, le lucine ed è arrivata la sua dichiarazione…finalmente fatta come si deve, dopo anni in cui me lo chiedeva nei modi meno romantici possibili. Tipo a cena di punto in bianco, diceva: ‘Ma come mai io e te non ci siamo ancora sposati? Lo facciamo?’. Una volta me lo ha chiesto con un messaggio via WhatsApp da Parigi… ma alla nostra età le cose vanno fatte come si deve…”, aveva dichiarato D’Amico in una precedente intervista sempre al Corriere.

Buffon ha inoltre espresso la propria opinione sul ‘caso scommesse‘ che ha travolto, tra gli altri, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo: “La ludopatia non è un problema di quanto spendi, ma del tempo che dedichi a questa attività. E questo dobbiamo spiegarlo ai ragazzi: non è che se si fanno continue scommesse da 1 euro trascorrendo ore e ore davanti alla App, allora è un tutto ok; mentre se uno spende 1 milione in un’unica occasione allora è ludopatico”, ha spiegato.

“Possiamo dire che è un cretino, va bene – ha aggiunto -; ma la patologia nasce dalla dipendenza, la continuità con cui si fa una cosa”, ha detto, aggiungendo che “non mi piacciono i bacchettoni che giudicano con una superficialità aberrante senza sapere poi realmente quali siano le motivazioni. Ci sono passato anche io venendo infangato senza aver commesso nulla: quando le cose si chiariscono, ci si dimentica di spiegare e chiedere scusa e si lasciano le persone con un’etichetta addosso. Lo trovo profondamente sbagliato”, ha concluso.