di Eleonora Padovani

Immaginare il 2024 con pessimismo e sconforto non migliorerà le cose. Nelson Mandela sovvertì le sorti del Sudafrica dal carcere con lungimiranza e generosità. Mi accontento, per ora, di un rassegnato ottimismo. Non vedo la fine della guerra in Ucraina ma vorrei vedere una netta presa di posizione di una Italia neutrale e non-atlantista. Vorrei vedere una normalizzazione del conflitto in Medio Oriente attraverso la costruzione di una cultura di pace. Attraverso l’ascolto e la realizzazione dei desideri delle generazioni di bambini palestinesi e israeliani che chiedono di poter studiare, giocare, vivere.

Vorrei votare per dei rappresentanti europei che presenzieranno all’80% i seggi parlamentari, rappresentando i miei interessi di cittadino con senso dello Stato. Vorrei quindi che le elezioni europee fossero considerate per quello che sono e non come bilanciere dei pesi politici nazionali. Vorrei vedere processati i responsabili dell’omicidio di Giulio Regeni e migliorate le condizioni nelle carceri italiane e per questo ringrazio la senatrice Cucchi che mi rappresenta. Vorrei vedere libero Julian Assange o per lo meno non estradato. Vorrei che Nicola Gratteri concorresse alla formazione delle nuove generazioni di forze dell’ordine per la lotta all’andrangheta e a Cosa Nostra, prima di andare in pensione. Vorrei quindi che la lotta alle mafie italiane avesse un peso politico nell’agenda nazionale e venisse attuata con urgenza e priorità.

Vorrei vedere lo Stato lottare contro l’evasione fiscale. Il cashback sulle transazioni elettroniche non mi era parsa la panacea di tutti i mali ma nemmeno una cattiva idea e lo ripristinerei. Vorrei che fossero aggiornati tutti i Ccnl in scadenza o già scaduti, introducendo la settimana lavorativa di 4/5 giorni e ricalcolando i salari sull’attuale costo della vita. Vorrei che il mio co.co.co. sportivo a 1300€ lordi per un monte ore non specificato dal contratto diventasse un indeterminato, dopo 15 anni. A tutti piace infatti vedere la nazionale italiana di nuoto andare a medaglie, cosa che mi auspico anche per tutti gli atleti sportivi alle Olimpiadi 2024 di Parigi.

Vorrei che tanti dei servizi di base alle fasce di cittadinanza più povere (pasti – igiene – alloggio- accompagnamento al lavoro – assistenza al reddito) diventassero un’attività di cui si occupa lo Stato e non fosse lasciata al buon cuore delle associazioni di volontariato. Vorrei che la sanità tornasse pubblica e centralizzata. Abolirei anche il finanziamento pubblico alla sanità privata, che impoverisce quella pubblica. Non vorrei vedere gettare le basi in cemento armato del ponte sullo stretto di Messina. Vorrei che nelle scuole e nelle famiglie si educasse alle emozioni; se non proviamo più paura non avremmo paura di ammazzare, se non proviamo empatia non ci metteremo nei panni dell’immigrato, se non proviamo amore per noi stessi non lo proveremo per l’altro.

A questo proposito vorrei attivare un servizio navetta gratuito che trasporti nel mio Comune di Caprino Veronese anziani ed immigrati che alloggiano a Ferrara di Monte Baldo rendendoli più autonomi negli spostamenti, essendo queste due categorie di persone che spesso non hanno la patente di guida. Per ora mi limito a dare loro un passaggio quando fanno autostop.

Vorrei più testate giornalistiche libere e meno giornali ed editori arlecchini e servi di due padroni. Vorrei realizzare il mio sogno di diventare un autore professionista. Vorrei passare meno tempo sui social network e dedicarmi con cura maggiore alle relazioni personali, al buon uso delle parole, alla lettura, all’ascolto di musica di qualità, alla visione di film dove non si romanza la violenza. Vorrei viaggiare a prezzi onesti e vedere meno ristoranti, bar, gastronomie, all you can eat nei centri storici delle città d’arte italiane. Vorrei che Sgarbi e la Santanchè si dimettessero.

Vorrei ci fosse cura pubblica delle nevrosi, vorrei vedere molti alberi piantati e che la rassegnazione diventasse entusiasmo…

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