Mondo

Iran, la strage di Kerman provocata da un attacco suicida: “È stato rivendicato dall’Isis”. Usa colpiscono milizia filoiraniana a Baghdad

Due esplosioni, almeno 84 vittime e 284 feriti. L’attentato a Kerman, in Iran, durante le commemorazioni dell’ex comandante delle forze Qods delle Guardie della rivoluzione, Qassem Soleimani, nel quarto anniversario dell’uccisione del leader pasdaran da parte degli Usa, ha ulteriormente sconquassato l’intera area del Medio Oriente, già destabilizzata dal conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. Mentre proseguono le indagini sulle modalità e gli autori dell’attentato, che secondo i media locali è stato rivendicato dall’Isis, oggi l’attenzione è concentrata anche su Baghdad, dove un ufficiale militare e un altro membro dell’Hashd al-Shaabi, che raggruppa fazioni armate vicine all’Iran, sono stati uccisi in un “attacco di droni” attribuito agli Stati Uniti. Washington non ha smentito, fonti Usa citate dalla Reuters hanno confermato.

Le autorità iraniane avevano parlato già ieri di “terrorismo“. Oggi è chiaro che la strage di Kerman è stata opera di almeno un attentatore suicida, come riferisce l’Irna. L’agenzia ufficiale iraniana cita una fonte secondo cui dalle prime indagini e dall’esame di filmati è possibile concludere che è stato un kamikaze a provocare la prima esplosione. Molto probabilmente, stando alla fonte, si arriverà alla stessa conclusione anche per la seconda esplosione. Inoltre Mizan, il sito della Magistratura iraniana, citando “alcuni rapporti sui media” riferisce che l’Isis avrebbe rivendicato la responsabilità delle due esplosioni. Uno scenario considerato assai plausibile da Meir Livak, docente di Storia del Medio Oriente ed esperto d’Iran dell’università di Tel Aviv: “ritengo che gli autori più probabili siano elementi salafiti-jihadisti delle minoranze beluci o curde o simili, ispirati dall’ideologia dello Stato Islamico“, ha spiegato all’Adnkronos. “Teheran minaccia Israele, ma penso sappiano la verità”, ha aggiunto il docente.

L’attacco con droni a Baghdad – Nel frattempo però un altro fronte si apre in Iraq. “Il vice comandante delle operazioni per Baghdad, Mushtaq Talib al-Saidi, è caduto come martire in un attacco americano”, ha dichiarato il movimento al-Nujaba, una delle fazioni filo-iraniane e ferocemente anti-americane, in un comunicato. L’attacco, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, ha ucciso “due membri (di Hashd al-Shaabi) e ne ha feriti altri sette”. Secondo la Reuters, che cita una fonte americana sotto anonimato, è stato l’esercito Usa ad effettuare l’attacco a Baghdad contro il leader della milizia irachena ritenuto responsabile degli attacchi contro le forze americane nel Paese, uccidendo lui e un’altra persona.

Le condanne dell’attentato di Kerman – L’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani, ha condannato con fermezza l’attacco terroristico compiuto a Kerman, affermando che gli autori della strage cercano di “destabilizzare” la Repubblica islamica. “Abbiamo fiducia nell’unità della Nazione iraniana e siamo al vostro fianco”, ha dichiarato l’emiro parlando con il presidente iraniano Ebrahim Raisi. Anche l’Arabia Saudita si è unita alla lista dei Paesi che hanno condannato l’attentato. Così come la presidenza dell’Autorità nazionale palestinese ha espresso “la sua condanna per l’omicidio di civili innocenti avvenuto nella città iraniana di Kerman”, sottolineando “il suo rifiuto permanente e assoluto dell’uccisione di persone innocenti in qualsiasi parte del mondo, nonché il suo rifiuto della politica degli omicidi, sia in Palestina che altrove, perché ciò viola le leggi internazionali“.