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Addio Tinder, adesso l’amore si trova con WeRoad e Avventure Nel Mondo. Le storie di chi si è innamorato in viaggio: “Ringrazio ogni giorno la pubblicità che mi è apparsa su Facebook”

Le storie di chi è partito da solo ed è tornato in coppia

Uno, alla fine, le prova tutte. Specialmente in questi giorni di buoni propositi, grandi progetti ed eccessi di ottimismo post Capodanno: “Quest’anno mi fidanzo”. E allora via: si scaricano tutte le app di incontri possibili e immaginabili, si scelgono con cura bar, discoteche e palestre da frequentare, si chiede in giro agli amici, pure agli amici degli amici. Perfino alla mamma, visto mai ci fosse qualche amica che sta cercando di accasare la prole. Quantomeno, al prossimo pranzo di Natale, nessun parente potrà dire che non ci siamo messi di santo impegno per “portare a casa qualcuno” e far felice nonna.

Strani tempi per i single. Specialmente per quelli decisi a cambiare status e impegnarsi in una relazione. Come se non bastassero le pressioni di zii e cugini – tutti col sorrisetto di chi la sa lunga in campo sentimentale – ci si mette pure la politica a ricordarci che sposarsi e mettere su famiglia è un dovere sociale. Anzi, è cool. Ma il dibattito sui matrimoni non è una specialità italiana. Sulle colonne del New York Times Anna Louie Sussman ha firmato un esasperato editoriale dal titolo: “Perché non ci sono più persone che si sposano? Chiedete alle donne com’è uscire con qualcuno” dove elenca una serie di saggi e studi sulla condizione maschile e sulle difficoltà (ambosessi) di trovare un partner – non il principe azzurro eh, un partner affidabile con cui condividere valori e interessi.

I viaggi sono le nuove dating app? – C’è poi l’eterna questione: chi lavora tutto il giorno e frequenta la stessa cerchia di amici dal liceo, dove può sperare di conoscere qualcuno di interessante? Se l’algoritmo delle dating app non ha ancora fatto centro, è il momento di preparare le valigie e prenotare un viaggio. Dimenticatevi la palestra, il bar e pure la discoteca: sempre più coppie nascono con lo zaino in spalla a migliaia di chilometri da casa. Vicky e Marco, per esempio, si sono conosciuti proprio durante le vacanze di Natale del 2023, partendo per il Marocco con Avventure Nel Mondo. “Avevo bisogno di un viaggio che mi stupisse. Ironicamente stavo aspettando un’altra persona con cui mi frequentavo all’epoca – racconta Vicky a FQMagazine – ma non si decideva e così sono partita da sola, all’ultimo minuto. Ho prenotato il 20 dicembre e ho preso l’areo il 27”. Ha un bellissimo ricordo di quel Capodanno, ma con Marco, spiega, non è stato proprio un colpo di fulmine. Lui in quel momento frequentava un’altra persona. “Al ritorno gli ho detto: pensaci finché non sei sicuro. Ci eravamo avvicinati, ma dentro di me immaginavo che fosse solo l’effetto del viaggio, chissà poi come poteva andare nella vita reale”. È andata bene: la loro relazione è iniziata una settimana dopo ed è proseguita con un altro viaggio l’estate successiva. Stessa agenzia, ma stavolta in coppia. Destinazione: Namibia. Poco dopo hanno scoperto di aspettare una bambina.

Oltre al loro partner di vita, hanno trovato anche un nuovo gruppo di amici: “Frequentiamo ancora i compagni di viaggio, si è creato un bel rapporto. L’ho consigliato a tutte le mie amiche: anche chi non cerca l’amore troverà delle persone fantastiche con lo stesso approccio alla vita”. Roberta, invece, ha conosciuto Andrea in Islanda. “Era la prima estate post Covid e volevo fare un bel viaggio, ma non avevo nessuno con cui partire. Mi ero appena trasferita per lavoro in un posto in cui era difficile fare nuove amicizie, perciò sono partita da sola con Avventure Nel Mondo”.

Il successo dei tour operator 3.0 tra i millennial – La sua storia riflette i motivi per cui le agenzie di viaggio 3.0 hanno conosciuto un boom negli ultimi anni. Realtà digitali come Avventure Nel Mondo, WeRoad, Sto Gran Tour, Connect Viaggi, Ketrip (solo per citare le più famose, ma l’elenco è lungo) offrono itinerari per chi vuole partire ma non sa con chi farlo, o comunque preferisce affidarsi a un coordinatore esperto. Queste organizzazioni offrono viaggi per tutti i gusti e per (quasi) tutte le tasche, dagli amanti del trekking a chi vuole far festa fino al mattino. Non si rivolgono esplicitamente alle persone single: si può partire in coppia o con gli amici. Alcune agenzie propongono anche soluzioni per famiglie e bambini. Ma indubbiamente sono popolari soprattutto tra chi, come Roberta, si trova in quella fase della vita in cui è difficile organizzare le vacanze tra amici, tra ferie che non combaciano, coppie e figli (altrui).

Le storie a distanza nate durante (e dopo) le vacanze – Durante il road trip in Islanda, racconta Roberta, è scoccata la scintilla con Andrea, ma sono usciti reciprocamente allo scoperto solo prima del ritorno a casa. “Io abitavo in Piemonte e lui a Bologna, quindi non avevo grandi speranze. Con mia sorpresa, però, la storia è andata avanti e un anno dopo siamo andati a convivere”.

Anche per Biagio e Beatrice galeotta fu l’Islanda. La loro relazione dura da oltre un anno, nonostante la distanza: lui vive a Napoli e lei a Brescia. “Ringrazio ogni giorno la pubblicità del viaggio che mi è apparsa su Facebook” racconta Biagio, che non era mai partito con un gruppo organizzato. “Ho notato Beatrice sin dal primo momento in cui l’ho vista, e l’intesa tra di noi è cresciuta pian piano nel corso del viaggio. Stiamo insieme da allora e siamo molto felici”.

Altro che adii all’aeroporto: non solo le relazioni continuano una volta tornati a casa, ma spesso nascono ben più tardi del volo di ritorno. Tra Irene e Giuseppe è andata così: lei vive in Spagna, lui in Italia, ma si sono conosciuti viaggiando in Giordania. “Uno o due mesi dopo l’ho ospitato perché stava facendo un giro tra città europee. E lì è scoccato l’amore – racconta Irene a FQMagazine – Da quel momento prendiamo due o tre aerei al mese per vederci”.

Martina è una coordinatrice di WeRoad e nella sua esperienza professionale, dice, ha visto (o sentito dai colleghi) praticamente ogni tipo di storia. Da chi sceglie la meta in base ai coordinatori fino a chi parte con il coniuge in viaggio di nozze. Lei, racconta ridendo, si è divertita a fare Cupido tra due viaggiatori del suo gruppo. “Ho creato una coppia – dice con una punta di orgoglio – e io stessa ho avuto un flirt con un ragazzo conosciuto in un viaggio. Ci siamo avvicinati solo al ritorno, quando non avevo più la responsabilità del mio ruolo. In generale, però, si creano sempre dei bei legami”.

Perché è più facile fare amicizia (o innamorarsi) in viaggio – Che sia un flirt, una solida amicizia o una vera storia d’amore, secondo Martina questi viaggi pongono delle condizioni favorevoli di base a nuovi incontri: la scelta della meta suggerisce già una certa affinità e qualcosa in comune. E non dimentichiamo la suggestione della cornice: un conto è conoscersi al bar dietro all’ufficio, un altro è vedere il tramonto tra le dune del deserto. In ferie siamo tutti più felici e rilassati, ma non c’è il rischio che una volta tornati a casa finisca la magia? Secondo lei è esattamente il contrario: “È vero che non è la nostra quotidianità, però forse siamo davvero noi stessi quando viaggiamo. Non si conoscono davvero le persone finché non si parte con loro. Stando insieme 24 ore su 24 è impossibile portare una maschera, ed è così che si creano i rapporti più belli, in amicizia o in coppia”.

La scorsa estate, sui profili social del tour operator 2.0 è apparso un carosello di foto di matrimoni e viaggi di nozze di coppie che si erano conosciute proprio con questo tipo di vacanze. Neanche a dirlo, il post è diventato virale. “Ci hanno contattato tramite il loro coordinatore – spiega Margherita Galluzzo, Head of Brand Marketing di WeRoad – L’esperienza infatti non si esaurisce al termine dell’itinerario. Spesso si costruiscono amicizie durature che vanno ben al di là del viaggio stesso. Tutti i WeRoaders restano in contatto tra di loro e con il coordinatore tramite il gruppo whatsapp e il gruppo facebook della community. Lì, le loro storie continuano a intrecciarsi per tanto tempo e questa è in fondo la vera missione del brand: connettere persone, storie e culture”. Si parte per vedere com’è fatto il mondo, ma anche per capire come siamo fatti noi e per metterci in gioco nel senso più ampio della parola. “Il viaggio ci mette nella condizione psicologica di essere più aperti all’altro, al nuovo, alle avventure – conferma Galluzzo – In più, conoscersi in una situazione dove è richiesto spirito d’adattamento e flessibilità è già una bella prova di compatibilità”.

Anche se Natale è trascorso, è impossibile non pensare al film The Holiday, dove Cameron Diaz attraversa l’oceano per trascorrere le vacanze di fine anno nel Regno Unito e si innamora perdutamente di Jude Law. Ma per quest’anno lasciate perdere i cottage inglesi: secondo Margherita Galluzzo le mete più gettonate del 2024 saranno India, Maldive, Giappone, Cina, Brasile e Namibia. Single o no, vi ruberanno il cuore.