Una lite furibonda durante la riunione del gabinetto di guerra israeliano. I quotidiani, in particolare il Times of Israel, raccontano i dettagli dello scontro consumato nella serata di giovedì 4 gennaio sotto gli occhi del primo ministro Benjamin Netanyahu. Alcuni ministri e politici di destra, tra cui membri del partito Likud del premier, si sono scagliati duramente contro il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente generale Herzi Halevi, in merito ai piani dell’esercito di indagare sui propri errori sia nel corso della guerra a Gaza sia nel periodo che ha preceduto l’attacco di Hamas del 7 ottobre.
Stando alle notizie di stampa, il ministro dei Trasporti Miri Regev si sarebbe scagliato contro Halevi e a lui si sarebbero uniti i ministri di Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, Finanze, Bezalel Smotrich, e Cooperazione regionale, David Amsalem. I ministri hanno criticato sia la tempistica dell’inchiesta che il coinvolgimento di un ex ministro della Difesa, Shaul Mofaz, che anni fa guidò il partito centrista Kadima. Per calmare le acque, Halevi ha assicurato che “l’esercito non sta indagando né sulla politica nazionale né sulla strategia di Israele. Si tratta solo di indagini di carattere professionale militare”. A difendere Halevi, ci sarebbero stati il ministro della Difesa, Yoav Gallant, e Benny Gantz, che siede nel gabinetto di guerra. Secondo l’emittente Kan, Netanyahu avrebbe posto fine alla riunione, dicendo a Halevi che “a volte i ministri vanno ascoltati“.
Il capo di stato maggiore israeliano ha poi confermato che l’esercito è impegnato in indagini interne relative alla conduzione della guerra, fra cui la uccisione involontaria di tre ostaggi che erano riusciti a liberarsi a Gaza dalla prigionia di di Hamas. ”Questo genere di indagini – ha spiegato, citato dalla radio militare – è necessario per la conduzione dei combattimenti”.
La precisazione è giunta dopo che la scorsa notte, ma non fa menzioni su eventuali indagini interne all’esercito anche sulle circostanze relative all’attacco di Hamas del 7 ottobre.
“Le fughe di notizie dal Gabinetto di guerra sono una vergogna e un’ulteriore prova della pericolosità di questo governo. Lo Stato di Israele deve sostituire il governo e il suo leader”, scrive in un post sul social X il leader dell’opposizione Yair Lapid. “Queste persone non sono degne del sacrificio e dell’eroismo degli uomini e delle donne dell’Idf e non saranno in grado di prendere una decisione strategica. Devono andarsene ora“, ha aggiunto Lapid, chiedendo le dimissioni di Netanyahu e la formazione di un nuovo governo.