Quarantaquattro anni fa veniva assassinato a Palermo Piersanti Mattarella, all’epoca presidente della Regione Siciliana. Per rendere omaggio al fratello, ucciso il 6 gennaio del 1980, è arrivato sull’isola il capo dello Stato Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica ha fatto visita al cimitero di Castellammare del Golfo, città in provincia di Trapani da cui proviene la famiglia Mattarella e dove è sepolto il fratello Piersanti.

Il capo dello Stato non ha partecipato questa mattina alla deposizione delle corone in via Libertà, sul luogo del delitto a Palermo, dove è stato osservato un minuto di silenzio. Poi ha partecipato alla messa che si celebra nella chiesetta all’interno dell’Istituto Gonzaga di Palermo. Alla cerimonia hanno partecipato i componenti della famiglia Mattarella. Nel pomeriggio il Capo dello Stato lascerà Palermo per fare ritorno a Roma.

Per l’omicidio di Piersanti Mattarella sono stati condannati come mandanti i componenti della cosiddetta Cupola di Cosa nostra: Totò Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Francesco Madonia, Nenè Geraci e Michele Greco. Buio pesto, invece, sugli esecutori. Giuseppe Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini, esponenti dei Nuclei armati rivoluzionari, sono stati assolti in via definitiva dall’accusa di aver ucciso il fratello del capo dello Stato. L’eliminazione di Mattarella sarebbe stata una sorta di ”scambio” tra Cosa nostra e l’eversione nera. Ipotesi caduta, vista l’assoluzione definitiva di Fioravanti. Pochi anni fa la procura di Palermo aveva riaperto un’indagine sulla cosiddetta “pista nera” dietro all’omicidio, ma l’indagine è stata archiviata nel 2022.

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