Continua a far parlare di sé Angelika Hutter, la giovane tedesca che alla guida della sua auto il 6 luglio scorso a Santo Stefano di Cadore, uccise Mattia Antonello di 2 anni, il padre Marco di 48 e la nonna materna Maria Grazia Zuin, di 64 anni. Ora è reclusa nel carcere femminile della Giudecca, ma la sua situazione non è stabile secondo quanto riferisce il Corriere del Veneto.
Nei giorni scorsi la donna ha aggredito alcune compagne di cella e il personale di polizia penitenziaria. In seguito all’aggressione il personale medico ha valutato di ricorrere al trattamento sanitario obbligatorio, con ricovero in ospedale perché sembra che la giovane stia vivendo un profondo stato depressivo.
Il 6 gennaio sono scaduti i sei mesi di detenzione preventiva in carcere. I risultati della perizia psichiatrica disposta dal gip di Belluno saranno disponibili a partire dal 12 marzo, ma alcune indiscrezioni riferiscono che la donna sarebbe stata valutata incapace di intendere e di volere. Poi le certificazioni di questo Tso andranno a sommarsi al fascicolo dell’accusata.
Secondo Riccardo Vizzi, avvocato della famiglia Antonello “la Hutter è un soggetto pericoloso per la comunità. Deve rimanere in carcere, essere processata e condannata. Lo stato depressivo che vive ci può stare, perché ha distrutto un’intera famiglia”.