“Le parole pronunciate da Giorgia Meloni in conferenza stampa contro “i poteri forti”? A me sembra che sia l’antica tecnica del ‘chiagni e fotti’. Se tu indichi un qualcosa di così grave come un ricatto da parte di un potere esterno non democratico, devi fare nomi e cognomi, altrimenti stai solo cercando di alzare la palla in modo che poi i giornali amici la schiaccino. Cosa che sta accadendo in questo momento“. È il commento di Marco Lillo, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano e direttore di Paperfirst, al j’accuse della presidente del Consiglio contro non definiti scenari opachi che attenterebbero al suo mandato governativo.

Ospite di Omnibus (La7), Lillo ricorda che Meloni gode ancora di molto consenso (“davanti a sé ha una prateria per carenze dell’opposizione e per la sua forza elettorale”) ed evidenzia la scarsa credibilità della denuncia della premier: “Da un lato, in questo governo si occupa tutto quello che c’è di occupabile dello Stato, a partire dalla Rai, e dall’altro si descrive con un complesso di vittimismo un complotto dei poteri forti che impedisce di governare – continua – Noi commentiamo i titoli dei giornali, che però in fondo scrivono quello che vuole la presidente del Consiglio, soprattutto i quotidiani di destra che inseguono questa storia dei ‘poteri forti’ per non parlare di altre questioni più delicate, dal caso Pozzolo a inchieste giudiziarie riguardanti persone vicine a ministri importanti come Salvini“.

Il giornalista ribadisce: “Ora parliamo pure di complotti e facciamo contenta la Meloni, ma sarebbe bello che un presidente del Consiglio, eletto con percentuali bulgare e candidato a governare forse per tanti anni, faccia nomi e cognomi di questi poteri forti”.

Lillo, infine, menziona l’attacco sferrato in conferenza stampa da Meloni contro Giuliano Amato, che il giorno dopo ha lasciato la presidenza della Commissione Algoritmi: “Ma vogliamo davvero pensare che il Giuliano Amato di oggi sia un potere forte rispetto alla Meloni, che si accinge a nominare tutti i capi dei servizi segreti, il comandante generale della Guardia di Finanza, il comandante generale dei Carabinieri? Chi è il potere forte? Giorgia Meloni o Giuliano Amato? Fa ridere questa cosa“.

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