Un futuro prossimo fatto di aerei alimentati con feci umane? L’idea c’è. La compagnia britannica Firefly Green Fuels sta studiando la fattibilità di un progetto che appare essere tutt’altro che semplice. “Volevamo trovare una materia prima di basso costo che fosse molto abbondante. E ovviamente le feci sono abbondanti“, ha dichiarato l’amministratore delegato, James Hygate. L’azienda è da vent’anni impegnata nella ricerca di ‘carburanti sostenibili per l’aviazione’ (SAF); la ricetta per ottenere una miscela naturale, che emetta meno anidride carbonica possibile, potrebbe veramente ricadere sugli escrementi umani.
Aerei ed inquinamento sono due strade che vanno nella stessa direzione ed il futuribile carburante della Firefly Green Fuels potrebbe inquinare fino al 65% in meno rispetto a quelli tradizionali. L’obiettivo, come riportano stime condotte dall‘International Air Transport Association (IATA), è quello di raggiungere il numero “0” da affiancare alla casella emissioni, entro l’anno 2050. Sempre Hygate, ha sottolineato l’importanza di provare ad usare un elemento (naturale) ancora inesplorato nel settore dell’aviazione: “Ce ne sono un sacco, sono ovunque nel mondo e al momento non ne viene fatto alcun uso, il che le rende un materiale dal costo molto basso“, ha detto alla CNN, riferendosi alle secrezioni.
Ricerche in corso di università britanniche e statunitensi hanno confermato le minori emissioni del potenziale ‘carburante del futuro’. Al momento sono state fatti piccoli studi in laboratorio, ed emergono già i primi riscontri positivi, come un impatto del 90% inferiore di carbonio rispetto ai classici combustibili. Nonostante i tanti risvolti positivi, sono però presenti alcune criticità. Se da un lato la produzione di ‘rifiuti umani’ sono tanti, il Ceo della Firefly Green Fuels, stima che se tutti i liquidi fognari presenti nel Regno Unito fossero interamente destinati alla realizzazione di carburante per aerei, riuscirebbero a soddisfare solamente il 5% della domanda britannica di miscele. La soluzione SAF che si sta portando avanti nelle ultime settimane, è un’opzione a medio-lungo termine che però presenta lo stesso limite degli altri idrocarburi: produrrebbe infatti la stessa quantità di emissioni di carbonio quando l’aereo è in volo, e non risolve il problema delle scie di condensazione.